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21 Novembre 2013 - 22:33
In duecento anni di storia può essersi accumulato di tutto nelle soffitte della Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita. Il Comune, con la disponibilità di alcuni volontari, ha deciso di dare una "spolverata". Una completa pulizia per dare un po' di decoro e recuperare le testimonianze preziose conservate nelle vecchie stanze dell'edificio antico. Perchè l'abito non fa il monaco e il completo restyling, che ha permesso di rivalorizzare l'intera facciata recuperandone i colori originali, non è ancora utlimato. "La pulizia della soffitta della Chiesa – spiega il Sindaco Giovanni Franchino – si è resa necessaria perchè stiamo ripristinando le pareti interne su cui si sono formate delle crepe". Ad occhio e croce si possono quantificare almeno due mezzi carichi di materiale e polvere accumulati in due secoli e mezzo. Un duro lavoro per il volontario che, gentilmente, ha deciso di farsene carico. "Si cercherà – anticipa Franchino – di mettere in risalto le opere risalenti al 1860 che, secondo i pareri dell'architetto Aime della Curia, sono molti importanti".
La Chiesa di Santa Margherita è davvero carica di storia. Fu consacrata nel 1785 ergendosi sul luogo della più antica chiesa demolita nel 1762 che era stata a sua volta edificata nel 1409 ed eretta a pieve nel 1444. Prima di tale data Tavagnasco dipendeva dalla pieve di San Lorenzo in Castello di Settimo Vittone. Per raggiungerla gli abitanti dovevano attraversare la Dora con un naviglio ancorato sulla riva destra del fiume, dietro il pagamento di un pedaggio ai signori di Settimo Vittone. Lo smembramento della parrocchia di Tavagnasco dalla pieve di San Lorenzo e la costruzione della chiesa di Santa Margherita, a spese del comune e dei capifamiglia, fu approvata dal vescovo Bonifacio di Ivrea il 9 luglio 1409.
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