La Fondazione Guelpa ha già deliberato un contributo di 20 mila euro alla Fondazione Natale Cappellaro e il Museo Tecnologic@amente è salvo. Con questi soldi si riuscirà, infatti, a pagare senza “patemi d’animo” l’affitto di 25 mila euro all’anno (che potrebbero ridimensionarsi guarda caso proprio a 20 mila) richiesto dall’Opera Pia Moreno, l’ente strumentale della Diocesi di Ivrea proprietaria dell’edificio. Tutto è bene quel che finisce bene, a Ivrea la notizia è stata accolta da applausi scroscianti anche in consiglio comunale. E c’era da aspettarselo considerando che in città, quando si parla di Olivetti è difficile trovare qualcuno disponibile a remare contro. Non lo si fa e basta. E non lo si fa neanche per puntare il dito sulle presunte “incompatibilità” dell’assessore alla cultura Laura Salvetti, nipote di Natale Cappellaro, fondatrice del Museo, ex presidente fino al 2013 e oggi madrina. Difesa - pensa un po’ te che roba - addirittra dal consigliere comunale d’opposizione Francesco Comotto, che sul punto, un po’ come aveva già idealizzato il presidente di Confindustria Canavese Fabrizio Gea, piuttosto s’immagina in futuro un unico grande organismo che gestisca tutto ciò che è Olivetti, a cominciare dal Museo. Fin qui la cronaca delle ultime settimane, senza aggiungere e togliere nulla. Manca evidentemente il motivo per cui una bella mattina Ettore Morezzi presidente dell’Opera Pia Moreno si sia svegliato e abbia inviato una sorta di lettera di sfratto al Museo. E Morezzi, per intenderci, non è un Morezzi qualsiasi, ma lo stesso Morezzi che fino a qualche tempo fa sedeva nel cda della Guelpa con il ruolo di vicepresidente e in mano i cordoni della borsa. E’ vero - comi si è già detto e scritto - che era scaduto il comodato decennale per l’uso gratuito ma è altrettano vero che quasi in contemporanea erano infatti partiti una serie di solleciti dall’ufficio tributi del Comune sull’Ici non pagata, tra gli altri proprio dall’Opera Pia Moreno e proprio sull’edificio di piazza San Francesco d’Assisi. Una batosta nient’affatto da ridere che veleggia intorno ai 120 mila euro. Ricapitolando. Il Comune chiede 120 mila euro all’Opera Pia Moreno che rilancia chiedendo 25 mila euro alla Fondazione Natale Cappellaro che si rivolge alla Fondazione Guelpa per un contributo di 20 mila euro. Morale: l’Ici pagata grazie alla Fondazione Guelpa. Sarà anche una sintesi maldestra ma tant’è...! “Sono due cose diverse - mette le mani avanti il sindaco Carlo Della Pepa - Il Comune ha chiesto l’Ici a tutti gli istituti religiosi che non sono strettamente utilizzati per il culto. Non vogliamo far cassa, ma dobbiamo applicare la legge. Peraltro non ricordo se nel caso specifico parliamo di 120 mila euro o qualcosa di meno. Quello che so è che si è ragionato su uno sconto legato all’interesse storico...” Detto questo.... “Su questa vicenda non accetto strumentalizzazioni - continua Della Pepa - Abbiamo sempre riconosciuto la validità della proposta culturale del Museo, ma la Fondazione è un ente privato. In passato avevamo anche avanzato delle proposte di rilocalizzazione che non sono state prese in considerazione.. Io comunque sono favorevole al contributo della Guelpa.”. Peccato che i locali fossero quelli dell’ex caserma Valcacino, già scuola per geometri, decisamente fuorimano. Vogliamo parlare di questo? E chissenefrefa se intanto il problema si è già belle che risolto ancora prima di essere affrontato, grazie alla Guelpa. Inutile anche l’ordine del giorno “salva museo”, approvato all’unanimimità (toh guarda) e portato in consiglio da tre consiglieri di opposizione, Tommaso Gilardini, Diego Borla e Alberto Tognoli, appoggiati da tre della maggioranza Maurizio Perinetti (ala popolare del partito democritico), Loredana Carrain e Matteo Olivetti. Un ordine del giorno buono solo a evidenziare la ormai consolidata spaccatura in maggioranza tra chi è renziano e chi non lo è, in vista delle prossime elezioni. Un ordine del giorno ottimo per dare la benedizione addirittura con il consenso delle opposizioni all’ennesimo esborso della Guelpa, trasformata in bancomat. Il sistema Ivrea Laura Salvetti: assessore alla cultura grazie ai meriti conquistati sul campo, come fondatrice del Museo Tecnologicamente che però stava in piedi perchè la Fondazione Natale Cappellaro non pagava l’affitto. E’ madrina della Fondazione Natale Cappellaro nel cui cda siede il padre Adolfo Salvetti Adolfo Salvetti, papà dell’assessore Laura Salvetti, siede nel cda della Fondazione Natale Cappellaro ed ès tato seduto per lungo tempo nel cda della Fondazione Guelpa Ettore Morezzi presidente dell’Opera Pia Moreno da poco si è dimesso da cda della Fondazione Guelpa Barbara Ghella, moglie di Franco De Benedetti, fratello di Carlo, presidente della Fondazione Natale Cappellaro dal luglio del 2014. Un nome altisonante ma sotto le rosse torri nessuno l’ha mai vista... Chi fa tutto è Luciano Iorio, il vicepresidente.
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