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17 Giugno 2016 - 14:54
Bruno Caccia
La Regione Piemonte si costituisca parte civile nel processo per l'omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia. Lo chiedono il capogruppo del Pd Davide Gariglio e il collega Domenico Rossi in una lettera al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
"Il processo, che si aprirà il 6 luglio davanti ai giudici della Corte d'Assise di Milano - scrivono Gariglio e Rossi - ha un forte valore simbolico per Torino e per tutto il Piemonte: la 'ndrangheta già trent'anni fa aveva la forza di decidere e portare a termine l'omicidio di un giudice che ostacolava, con il proprio lavoro e con rigore, il tentativo di colonizzazione già in atto in quegli anni. Non si trattò di un caso isolato - proseguono -: come ci raccontano le cronache giudiziarie degli ultimi anni e i risultati raggiunti dalla Dda di Torino la nostra regione vede al suo interno il radicamento delle organizzazioni mafiose, in particolare della 'ndrangheta.
Auspichiamo, insieme ai familiari del giudice Caccia, che venga fatta luce su quanto accaduto allora, che si raggiunga la verità", concludono i due esponenti del Pd, che sottolineano la volontà di far arrivare "un messaggio chiaro a tutte le mafie: questa Regione per loro è inospitale, non li vogliamo, le nostre porte sono chiuse".
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