Anche quest'anno il comune stanzia 1.000 euro a favore della Parrocchia. Il contributo è stato votato durante l’ultimo consiglio comunale. Tutti a favore, se non per una sola eccezione: Elena Gallo, consigliere comunale di maggioranza, ha espresso voto contrario. Nessuna dichiarazione: “segretario, metta agli atti che io non sono affatto d’accordo” si è limitata a dire, tra le bocche sbalordite dei suoi colleghi. In altri comuni il fatto avrebbe già scaturito discussioni, ma non a San Martino, dove i consigli comunali sono vissuti come delle piccole incombenze per le quali non occorre smobilitare la gente, convocati intorno alle 17 o alle 18, poco prima di cena, sedute fulminee dove di dibattere di mozioni o di interrogazioni non se ne parla e se c’è un argomento da affrontare, tutt’al più, lo si fa divagando. Spaccatura in maggioranza, quindi? Niente Affatto ma la giovane Gallo potrebbe trovarsi a far la parte che nel mandato precedente aveva visto protagonista Simonetta Bronzo, quest’ultima allora eletta tra le fila della minoranza ma spesso d’accordo con la maggioranza ed in contrasto con il suo gruppo (allora come oggi a trainare l’opposizione e l’ex sindaco Piero Massoglia). Di certo c’è che la presa di posizione potrà contribuire ad alzare il velo sulle consuetudini del rapporto tra comune e chiesa. San Martino è un paese devoto. Ma a cosa serve quella cifra (saranno poi “solo mille euro” come si giustifica l’amministrazione ma è pur sempre sostanziosa per le casse dell’ente) che viene data ogni anno e da un sacco di anni? Aldilà delle opinioni, dell’attaccamento o meno alla chiesa, la norma è chiara: la Legge Regionale 15 dell'89, all'articolo 4, precisa che "tale quota e' definita annualmente dal Consiglio Comunale con adeguata motivazione, tenuto conto delle domande corredate di programmi, anche pluriennali" e all'articolo 5 si precisa che "gli interventi realizzabili con la quota consistono in opere di straordinaria manutenzione, di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione e ampliamento, di eliminazione totale o parziale delle barriere architettoniche". Nella delibera approvata dal consiglio a maggio non si fa menzione ad alcuna richiesta. Eppure a San Martino c’è una Chiesa Santa Marta che cade a pezzi, la facciata della Chiesa Parrocchiale da rifare, l'oratorio da rendere agibile... ed è logora l'immagine della piazza centrale del paese, su cui s'affacciano questi edifici. Su questo la minoranza (se non avesse votato a favore), potrebbe proporre un’interrogazione. O potrebbe farlo la stessa Gallo…
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