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28 Maggio 2016 - 11:12
Anche il consiglio comunale di Sparone ha dato il suo Ok alla SMAT per l’emissione di obbligazioni volte ad ottenere denaro fresco a beneficio delle “grandi opere” che la Società Metropolitana Acque ha in programma per i prossimi anni. Lo ha fatto con l’accordo pressoché totale dei consiglieri: solo l’ex-vicesindaco Laura Nugai ha votato NO ed ha espresso una serie di preoccupazioni.
La richiesta di emettere obbligazioni - lo ricordiamo – deve essere approvata dai Comuni che fanno parte del Consorzio e non in tutti la faccenda è andata liscia. “Sono 35 quelli che hanno votato contro – ha detto la Nugai, richiamandosi ai comunicati emessi dal “Comitato per l’Acqua Pubblica” di Torino – alcuni anche di dimensioni ragguardevoli, come Rivalta e Nichelino. Abbiamo tutti sotto gli occhi la situazione dell’ASA e preoccupano i rischi di un eccessivo indebitamento, la possibilità di futuri aumenti tariffari, il rischio di cessione ai privati se a questo debito la società non riuscisse più a fare fronte. Guardo anche al tipo di investimenti previsti: non sono contemplate le piccole manutenzioni ma solo le grandi opere e quelle non verranno sicuramente realizzate qui. Eppure i nostri acquedotti sono in condizioni da far paura!”.
Nessuno dei consiglieri ha condiviso le sue preoccupazioni. Il sindaco Anna Bonino, ammettendo di non conoscere la materia, ha esclamato: “Chi lo sa lo spieghi!”, cosa che ha fatto la segretaria comunale Tiziana Maglione. “Le obbligazioni – ha detto - non possono diventare azioni e quindi non ci sono rischi (hanno carattere di mutuo). Inoltre noi abbiamo una quota della SMAT, una sola”.
Su questa esiguità del coinvolgimento hanno puntato sia il sindaco che il capogruppo di opposizione Meaglia.
“Quand’anche dicessimo di no - ha esclamato quest’ultimo – a cosa servirebbe? Di quote Torino ne detiene 10.000. Non ho la tua stessa sensazione in fatto di investimenti: la fognatura dei Piani l’ha fatta la SMAT e si è impegnata anche per Prà Prete e Montigli; nel Piano di Investimenti precedente ne erano previsti altri tratti”.
Il sindaco, per parte sua, ha esclamato: “Non confondiamo la SMAT con il Comitato Acqua Pubblica, che è quello che dice: <Non toccate l’Acqua!>. Sono i No TAV, per intenderci”.
Poi ha proseguito, rivolta alla sua ex-vice: “Se ho capito bene, critichi il metodo più che la decisione in sé. Però sempre per uno contiamo. Io penso che il segnale che un piccolo comune come Sparone dà alla SMAT nel votare a favore delle obbligazioni sia di fiducia e forse ci dà anche titolo per chiedere in futuro delle cose. Non vorrei trovarmi nella situazione di avere un pezzo di tubo rotto e che dicano: “Cosa vuoi? Mi hai votato contro!”. Su questo timore di ritorsioni si è chiusa la discussione.
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