VENARIA. Lacrime per “Ciano”. Stroncato da un infarto
18 Maggio 2016 - 20:13
Solamente due sabati fa, Luciano Cappello era assieme ai suoi amici di sempre, al “Circolo Magico” a festeggiare, quasi cinquanta anni dopo quelli del “Bar Fagiano”. Per tutta la sera ha riso e scherzato, portando allegria in tutti i presenti. Ma a distanza di quasi una settimana, venerdì scorso quegli stessi amici si sono dovuti ritrovare per piangere la sua improvvisa scomparsa, a soli 74 anni, stroncato da un infarto nel cuore della notte fra martedì e mercoledì mentre si trovava a letto nella sua abitazione di via Goito. Con la morte di “Ciano”, come veniva chiamato dagli amici, la Reale perde una figura storica del mondo dell’associazionismo. Classe 1941, Cappello era socio dell’Anpi, “perché sono antifascista”, ribadiva sempre con grande orgoglio. Ma per lungo tempo, quasi cinquanta anni, “Ciano” è stato dirigente dell’Avis cittadino e fondatore, nel lontano 1962 - quando aveva solo 21 anni - del “Gruppo Giovani” avisino, diventando nel tempo consigliere e quotato dirigente, con all’attivo la bellezza di 83 donazioni, che sarebbero potute diventare molte di più se nel frattempo non fossero sopraggiunti alcuni problemi legati alla salute. Ed è proprio grazie all’Avis e alle donazioni compiute nel tempo che Luciano Cappello era divenuto Cavaliere della Repubblica, entrando nel novero dei soci della Anioc (Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche) di Venaria. Venerdì mattina, nella chiesa di San Francesco, oltre 300 persone hanno voluto porgere l’estremo saluto al “Cavaliere”. E fra questi anche gli ex sindaci Mario Stricagnolo e Giuseppe Catania, oltre ai tanti amici che hanno vissuto gran parte della vita assieme a lui. In bella vista, e listati a lutto, i labari dell’Anpi e dell’Avis, che hanno scortato il feretro durante il corteo a piedi dalla sua abitazione alla chiesa. “Un dirigente e un uomo straordinario - lo ricordano con affetto Antonio Guarino e Andrea Campasso, gli ultimi due presidenti Avis della Reale - era un esempio per tutti”. Dopo le esequie, celebrate da don Giovanni Di Maggio, la salma di Luciano Cappello ha poi proseguito il viaggio verso il tempio crematorio di Mappano. Cappello lascia la moglie Adelina, i figli Igor e Omar, i nipoti Sophia, Greta, Simone e Marco e le due amate sorelle, Onelia e Carmen.
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