I gestori dell'Hotel Santa Fè sono dei "truffatori", Ebbene sì, avete capito bene. Il primo cittadino sangiustese, Giosi Boggio, non ha usato mezzi termini. E anche di fronte agli avvisi della minoranza, sul fatto che il destinatario di quelle illazioni potrebbe sporgere denuncia per diffamazione, ha ribadito: "io sono sicura di quello che dico, e lo dico alla luce degli atti che sono pervenuti in comune". Alcuni cittadini, stando al racconto della Boggio, si sarebbero rivolti agli uffici del Municipio contro Domenico Bello, personaggio al quale il signor De Amicis, liquidatore della Protel Center, avrebbe rilasciato il comodato d'uso gratuito dei locali, con accordo stipulato il 25 giugno del 2015. "Sono persone che dicono di essere state truffate. Il nostro comandante dei vigili ha verbalizzato le loro dichiarazioni ed ha inviato tutto ai carabinieri" ha alzato i toni Boggio nel rispondere, durante il consiglio comunale convocato nella serata di giovedì 28 aprile al Salone Gioannini, nel rispondere all'interrogazione presentata dalla minoranza circa il perché il comune non abbia rilasciato le autorizzazioni necessarie a far ripartire l'attività commerciale e televisiva presso il complesso di Telecittà. "Il fatto che uno dia in uso gratuito due hotel già mette la pulce nell'orecchio – ha proseguito il sindaco – e siccome la richiesta non poteva trovare soddisfazione, il 15 settembre 2015 abbiamo avviato la procedura per la revoca dei titoli autorizzativi: ci sono pervenute motivazioni generiche e non documentate da parte di De Amicis, il quale non risultava avere titolo per presentare la richiesta, proprio per il comodato d'uso rilasciato. Abbiamo notificato dunque le ordinanze di revoca, basandoci sulla legge, perché il periodo per prorogare non poteva andare oltre i sei mesi più sei. Il 18 novembre successivo ci è pervenuto il ricorso al Tar sempre a firma di De Amicis che, però, non è stato depositato, e questo ci pare un atto intimidatorio nei confronti della Giunta. Tutto cià rafforza l'idea che abbiamo agito correttamente, e sul fatto che la minoranza affianchi certi personaggi...". Boggio non ha ultimato la frase. L'ha lasciata sospesa, stroncata dalla reazione indignata, dai banchi della minoranza, di Giuseppe Libonati, primo sostenitore della riapertura di Telecittà. "Innanzitutto – l'ha contrattaccata quest'ultimo – noi De Amicis non sappiamo chi sia. Che questa persona sia un truffatore lo dice lei e chiedo che sia messo a verbale. Ciò che a me interessa sono i posti di lavoro, e fosse anche solo un posto di lavoro, è per quello che voglio battermi". Boggio ha voluto avere l'ultima parola. Ha rimarcato il concetto: "sarei stata la prima a farmi in quattro, ma se fossero stati in regola, sarebbe bastata una scia. Io credo che il nostro agire sia assolutamente corretto e ponderato e non abbiamo lasciato traccia di sostegno a questa gente che presenta un ricorso falso solo per farci paura".
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