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IVREA. Rifiuti: rete di imprese. C’è dentro anche la Scs

IVREA. Rifiuti: rete di imprese. C’è dentro anche la Scs

rifiuti

Ciriacese, Eporediese,  Pinerolese e Val di Susa insieme per la gestione congiunta dei rifiuti.
L’obiettivo è stato raggiunto lo scorso 7 aprile, dopo mesi di collaborazione, di valutazioni e di approfondimenti, con la firma dell’accordo che sancisce la nascita della rete di imprese tra le società impegnate nel settore.
Si tratta di "Corona Nord Ovest", un nome che evoca il comune senso di appartenenza alle montagne  che circondano questa parte di Piemonte.
Con Corona Nord Ovest si concretizza la volontà di aggregazione espressa, già nel 2014, dai Comuni rappresentanti dei territori e dai Consorzi di Bacino, con l’obiettivo di dare vita a un soggetto comune per l’indirizzo e il coordinamento del servizio di raccolta e gestione rifiuti, capace di valorizzare il lavoro svolto dalle singole imprese, aumentandone l’efficienza e la competitività.
“Corona Nord Ovest - si legge in un comunicato -  attraverso l’innovazione tecnica e gestionale che verrà messa in atto, si propone l’obiettivo di rendere più efficienti i servizi verso i comuni, i cittadini, il tessuto imprenditoriale. Inoltre, consentirà di generare economie di scala in settori sovrapponibili, quali la logistica, i trasporti, la gestione degli acquisti, aumentando la capacità di essere competitivi sul mercato...”.
E i “Retisti” evidentemente non possono che esprimono la loro piena soddisfazione.
"Attraverso lo strumento della Rete d'Imprese – commenta Roberto Prinzio, Presidente di Acea Pinerolese Industriale - le aziende possono superare la dimensione locale senza perdere autonomia e flessibilità. La messa in comune di conoscenze ed esperienze acquisite, il confronto costruttivo su tematiche certamente complesse favoriranno la crescita di una visione strategica di questo settore e del ruolo che le aziende andranno a ricoprire nel futuro, per garantire i servizi che sono chiamate a svolgere al servizio delle comunità.”
"Abbiamo analizzato – continua Francesco Carcioffo, Amministratore Delegato di Acea - tutte le attività su cui poter lavorare insieme, per migliorarci e per garantire la qualità di servizio che ci viene chiesta. Il quadro che ne è emerso è ampio e stimolante, con la possibilità di ottimizzare molte attività, tanto in area tecnica quanto gestionale. Pensiamo,  ad esempio, all’opportunità di condividere le eccellenze che le aziende hanno sviluppato sui propri territori. Ora abbiamo lo strumento per formalizzare procedure e modalità omogenee di lavoro.”
“Con Corona Nord Ovest – evidenzia Giorgo Bono, Direttore Generale di Società Canavesana Servizi - potremo fare, insieme, ciò che da soli era molto difficile: progettare e realizzare per l’innovazione. Innovare è complesso e oneroso se si è da soli, ma è anche una condizione essenziale per la crescita e lo sviluppo. Ora, nella rete di imprese, avremo la possibilità di unire gli sforzi verso questo obiettivo.”
“Questa rete di imprese – sottolinea l’Amministratore Delegato di Acsel, Paolo Borbon -  poggia su presupposti solidi: l’unità di intenti e l’omogeneità del contesto territoriale. La comunanza degli obiettivi era chiara sin da subito, ma fondamentale è stato anche approfondire, attraverso il confronto, le specifiche esigenze dei singoli territori, verificandone l’alto livello di compatibilità reciproca.”
"Il percorso che ha portato alla costituzione di Corona Nord Ovest, condiviso e partecipato da tutti gli attori, è il risultato della forte volontà di questi territori di lavorare insieme - spiega Celestina Olivetti, Presidente SIA. - Grazie a questa sinergia potremo migliorare i servizi ai Comuni e ai cittadini ed esprimere al meglio le esigenze delle singole società nei tavoli tecnici. Parte così un nuovo percorso condiviso che non potrà che portare nuovi importanti risultati".
Tante belle parole, ma la domanda che ci si fa, di fronte a questa notizia, è un’altra: come mai questa operazione giunge sui territori interessati come un fulmile a ciel sereno.
E’ vero che di fronte al colosso Iren di Torino, occorrerà prima o poi unirsi per contare qualcosa di più, ma non serebbe “poco-poco” il caso di condividere eventuali scelte attraverso i tanti soci (cio è i comuni) di cui sono composte le aziende e SCS, nello specifico ne ha quasi una sessantina.
Sarà anche solo una “Rete d’imprese” ma solo un cieco non capisce che da qui in avanti, potrebbero aprirsi scenari aziendali di una certa consistenza non in ultimo la fusione.
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