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IVREA. Aeg, azione di responsabilità contro Pescarin. Udienza il 20 dicembre

IVREA. Aeg, azione di responsabilità contro Pescarin. Udienza il 20 dicembre

Pescarin Ivan, ex presidente cda Aeg

E' fissata per il 20 dicembre prossimo l'udienza al Tribunale delle Imprese di Torino per il buco Aeg, da 35 milioni di euro, generato dai mancati pagamenti della società Tradecom. Dito puntato contro Ivan Pescarin, ex numero uno della cooperativa del gas con sede a Ivrea, "fatto fuori" dal cda nella primavera scorsa, per mano del gruppo "Futuro 1901" di Andrea Ardissone, attuale presidente grazie anche al sostegno della politica locale. Sarà che Pescarin non ha mai preso la tessera del Pd ma a ridosso delle ultime elezioni si è trovato accerchiato, fino ad essere estromesso e la vicenda dell'esoso danno economico ha fatto da ago della bilancia dopo un periodo molto lungo di totale "monopolio" della cooperativa da parte sua. In questi mesi, dell'azione di responsabilità ventilata contro Pescarin non s'è saputo più nulla. "Diremo tutto quando i tasselli saranno al loro posto" ci aveva fatto sapere, poche settimane or sono, Andrea Ardissone, interrogato su queste tempistiche piuttosto dilatate, e sul silenzio intorno alla vicenda, dal gruppo composto da Leo Davoli, Francesco De Giacomi, Alberto Tognoli e Daniele Vitali, che si sono anche appellati al Registro delle Imprese. A loro avviso il cda "dorme" quando avrebbe dovuto lanciarsi nella raccolta di prove e documenti da portare in discussione alla prossima assemblea. Ma sarà solo e soltanto Pescarin a risponderne. L'azione di responsabilità è stata intrapresa soltanto nei suoi confronti e di nessun altro. Lui, al momento, tace. Si confronterà con il suo legale. Di certo rischia di pagare davvero salato il conto di tanti anni alla guida di Aeg. I suoi tentativi di evitare questo rischio sono falliti. Il 28 maggio quando, ancora nella carica di Presidente, Pescarin aveva messo ai voti la rinuncia all'azione di responsabilità, nonostante gli inviti ad intraprenderla arrivati dal collegio Sindacale, rimediando tra urla e fischi. Il 19 giugno scorso, sul filo del rasoio, e nel calderone delle polemiche e degli scontri per l'inseguimento delle poltrone per il triennio 2016/2018, il bilancio era stato bocciato, ripresentato nell'estate da Ardissone e co: nessun ristorno ai soci a causa del passivo generato da Tradecom ma in compenso è stato previsto, per quel che potrà consolare, lo sconto di un centesimo al metro cubo sulle bollette del gas. Sul buco Tradecom Pescarin ha continuato e continua tuttora a difendersi: "è un mancato introito". Aeg – sostiene lui - aveva firmato un contratto quadro, secondo cui la fideiussione andava adeguata man mano che aumentava il fatturato, con il vincolo di legge che, come succede in questi casi, Aeg non poteva interrompere la fornitura ma ha dovuto erogare gas ancora nel periodo tra aprile e giugno 2014. "Tradecom presentava garanzie, non foss'altro perchè fondata da Confesercenti ed in rapporti con le grandi aziende del settore energetico" è ancora la difesa di Pescarin. Eppure, secondo il collegio sindacale, Aeg Coop doveva tener conto di alcuni dati, rilevabili con una semplice visura al Registro delle Imprese di Roma: delle dimissioni di vari amministratori e del collegio sindacale di Tradecom nel 2013, del contenzioso già con un altro fornitore nello stesso anno ed il peggioramento dei risultati economici rispetto ai bilanci precedenti, con un capitale sociale piccolo rispetto alle dimensioni del fatturato. La contesa, nell'ambito delle elezioni dello scorso anno, verteva sulla collocazione di quei 35milioni di euro, che Pescarin aveva inserito nella gestione ordinaria, compensando così il buco con la plusvalenza generata dalla cessione dalla rete alla partecipata Aeg Reti. Viceversa, secondo Ardissone, la plusvalenza andava collocata come entrata straordinaria, e quindi non poteva contribuire al pareggio di bilancio, portandolo così in passivo. Nel frattempo è svaporata una forte preoccupazione che attanagliava tutti ai tempi del rinnovo del cda: il Ministero dello Sviluppo Economico, nell'ambito del decreto mille proroghe, ha allungato i tempi e prorogato i termini per la gara d'ambito per la gestione delle reti da qui a Volpiano, che Aeg si contenderebbe con Italgas. C'è ancora tempo, quindi, per sbrogliare il nodo di Tradecom e arrivare alla gara con maggiore appeal e garanzie rispetto all'azienda concorrente che gestisce le reti nell'altra fetta del canavese.
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