Mazzamati all'inaugurazione del defibrillatore con il sindaco Giovanni Audo Gianotti
Per un attimo si è avuto il sentore una terza lista. Una lista nuova. L'alternativa tanto agognata da una ampia fetta della popolazione ai nomi triti e ritriti di questo ultimo decennio. Da un lato Stefano Filiberto, pronto a ritornare in pista appoggiato, stavolta, da Fabio Forneris, anche lui già in corsa nel 2011 per la fascia tricolore. Un'allenza nata in cinque anni trascorsi insieme all'opposizione. Dall'altra Loretta Garello, vicesindaco passato da una lista all'altra, fautrice della "caduta" di Filiberto nel 2010, oggi scaricata da tutti perché il sindaco Giovanni Audo Gianotti non si ripresenterà e con lui nemmeno il resto della maggioranza. Con Garello, al momento, resterebbe soltanto Gregorio Lico, tanto che stenterebbe a trovare un numero di candidati sufficiente. Manca ancora un mese. I giochi sono aperti. Ma quel che è certo è che si prevede uno scontro diretto Filiberto-Garello. Il terzo potenziale candidato sindaco, Michele Mazzamati, ha rinunciato. "Preferisco dedicarmi alla Pro Loco" ci dice il numero uno dell'associazione di promozione turistica. "Alcune sere fa – non nasconde Mazzamati – sono stato in riunione con alcune persone (semplici cittadini) che mi hanno chiesto di candidarmi. Ma preferisco non farlo. La Pro Loco mi dà molte più soddisfazioni. Guardando la politica vedo un astio che non finisce mai". Già nel 2011, seppure corteggiato da tutti, Mazzamati non si era fatto travolgere dai vari sgambetti politici. Mai stato in amministrazione, mai schierato, sebbene il fratello, Antonio Mazzamati sia stato per un mandato nella maggioranza Audo. "Abbiamo sentito tante belle promesse – ricorda così Mazzamati la campagna elettorale di cinque anni fa -, tante belle parole. Soprattutto nei volantini si ventilava collaborazione con la Pro Loco. Ma non ho mai visto un amministratore che sia venuto a tendermi una mano. Ce la siamo cavata da soli, andando avanti, e lo stiamo dimostrando". Tutt'altro. La Pro Loco si è vista mettere i bastoni. Il raduno delle Ferrari? Organizzato all'Urban Center di Rivarolo, e poi a Cuorgnè. Perché Feletto ha detto "no". Il mercatino in piazza? Un altro "no". La pizza in piazza? Nemmeno quella. "Noi siamo nati per organizzare manifestazioni, per rivalutare il paese – sottolinea Mazzamati -. Se ci verranno rilasciate le autorizzazioni riproveremo a farlo vivere perché se riusciamo a far vivere altri paesi dove andiamo pensiamo di poter fare rivivere anche il nostro ma ce lo devono permettere. Non ci bastano le promesse, abbiamo bisogno dei fatti". Il presidente della Pro Loco, alla guida del sodalizio dal 2004 (mai un direttivo è stato tanto longevo) è piuttosto critico. "Se non c'è una struttura per i giovani – dice -, uno spazio per il mercato, un salone polivalente sicuramente è perchè qualcuno ha lavorato male. Feletto è uno dei paesi più belli del Canavese a livello di posizione geografica, con i servizi, pullman, treni, autostrada a portata di mano. Ci auguriamo solo che ad amministrare il paese ci sia qualcuno che abbia davvero la volontà di collaborare". Il direttivo è in scadenza. "Aspetto di conoscere la nuova amministrazione e poi procederemo al rinnovo".
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