No, non è un pesce d'aprile. Tra ieri notte e questa mattina sono arrivati a San Mauro 32 profughi. Ad inviarli è stata la Prefettura. I migranti sono stati collocati in una struttura di via IV Novembre, la ex casa famiglia per anziani Cardinal Martini, all'angolo con via Cesare Battisti. Lo stabile è stato affittato da una cooperativa privata, la quale ha preso accordi con la Prefettura di Torino dando la disponibilità per accogliere i profughi. Non si sa ancora, al momento, la provenienza delle 32 persone né la durata della permanenza sul territorio sanmaurese (che, comunque, non sarà breve). Quel che è certo, invece, è lo scarsissimo preavviso con cui le autorità sono state avvisate. Il sindaco Ugo Dallolio ha ricevuto solamente ieri la comunicazione del Prefetto, con una telefonata decisamente last-minute. Ma ormai ci stiamo facendo l'abitudine: anche a San Raffaele Cimena la situazione era stata gestita in emergenza, così come a Montalenghe e in molti altri comuni dell'hinterland torinese. "Abbiamo ricevuto l'informazione soltanto ieri, e stanotte i migranti sono arrivati a San Mauro - testimonia il sindaco Dallolio -. Ho già avuto un primo incontro con le forze dell'ordine, carabinieri e polizia municipale, per avvisarli della situazione". In ogni caso, non c'è stato "nessun disguido" garantisce l'assessore Margherita Arborea. Come detto, non sono ancora noti i nomi degli "ospiti" né la loro provenienza. D'altrone, la gestione della faccenda, dal punto di vista puramente formale, non coinvolge l'ente pubblico: la cooperativa che gestisce la struttura privata ha preso accordi direttamente con la Prefettura. Inevitabili, però, saranno le ricadute sulla comunità. Positive, si spera. San Raffaele Cimena, in questo, sta facendo scuola: le associazioni locali, supportate da vicino dall'amministrazione e dalla parrocchia, hanno preso in mano la situazione cercando di facilitare il più possibile il percorso di integrazione dei venticinque migranti arrivati dall'oggi al domani. A San Mauro, per ora, è troppo presto per fare ragionamenti. "Abbiamo ancora troppe poche informazioni a disposizione - commentano Dallolio e l'assessore ai servizi sociali, Margherita Arborea -. Nei prossimi giorni vedremo come muoverci".
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