Avevano deciso di partire, ritagliarsi un weekend da soli. Ma il viaggio, con la prospettiva di tre giorni di quiete e sole si è frantumato in un attimo: sabato, alle undici di sera passate, i carabinieri hanno bussato alla porta della casa di via Roma a San Martino Canavese. Per Claudio Cignetti e Ornella Massa un colpo, durissimo, al cuore. E' caduto il mondo addosso. Mario Cignetti, il loro bambino, non c'è più. Non ne erano i genitori naturali ma lo avevano voluto con loro, lo avevano cresciuto e amato da quando era entrato nella loro vita, portando tanta gioia, all'età di soli due anni. Da domenica la famiglia si trova a Corio, nella casa dei nonni materni, Giuseppe e Olga, dove Mario, "Pupi" per gli amici, aveva preso l'abitudine di stare, durante tutta la settimana, trovandosi vicino al posto di lavoro, la Sive di Ciriè, per tornare di tanto in tanto il fine settimana a San Martino, dagli amici di sempre. A 20 anni (ne avrebbe compiuti 21 il prossimo 13 giugno) stava crescendo. I suoi tratti morbidi e paffuti, che gli erano valsi l'affettuoso soprannome, cominciavano a cambiare. Nel paesino, dove il nonno paterno, Renato Cignetti, era stato anche sindaco negli anni Ottanta, Mario si vedeva di rado negli ultimi tempi. Eppure, proprio sabato sera, il gruppo di sempre lo attendeva al carnevale di Banchette d'Ivrea, per la sfilata in notturna. Si era detto che sarebbe arrivato, forse. Troppo chilometri da percorrere da solo in macchina. E alla manifestazione non ci è mai arrivato. Allegro, socievole, sorridente, autoironico, sempre gentile ed educato, "Pupi" non mancava alle feste ed aveva molti amici. Con la leva del 1995, pochi anni fa, aveva indossato foulard e fischietti. Originario dell'Honduras, come mostravano la sua carnagione scura e i suoi vivaci occhi neri, non aveva mai sofferto problemi di integrazione, così come la sorella Susila, 19 anni, anche lei adottata ma originaria del Nepal. Anzi, Mario amava la compagnia ed era uno di compagnia. Amava il buon cibo e la cucina. Aveva frequentato la scuola elementare a Ciriè e si era poi iscritto all'istituto alberghiero Ferdinando Prat di via Varmondo a Ivrea, ma finita la scuola aveva trovato lavoro in fabbrica. Tra i suoi interessi, la musica. Suonava la batteria e a casa possedeva una camera intera per poter provare. Ultimamente si era iscritto ad un corso di canto a Cafasse. E negli ultimi giorni aveva anche deciso di iscriversi ad un corso di inglese a Ciriè. “Mario era un ragazzo vivace. Sempre con il sorriso sulle labbra e per questo aveva un sacco di amici” non smette di piangere papà Claudio. Lui ha 58 anni ed è dipendente della centrale operativa Ativa a Torino. La mamma Ornella Massa Micun, 54 anni, è invece titolare di un negozio di abbigliamento in via Sismondo a Ciriè. “Sabato sera Mario aveva un appuntamento con gli amici qui a Benne di Corio per poi andare a cena. Probabilmente prima dell'appuntamento era andato a fare un giro. Non mi so spiegare cosa possa essere accaduto” trattiene ancora a stento le lacrime il papà. “Aveva amici sia qui a Benne di Corio che a San Martino Canavese dove veniva nel fine settimana".
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