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IVREA. Un esposto al Registro delle Imprese per il buco AEG di Tradecom

IVREA. Un esposto al Registro delle Imprese per il buco AEG di Tradecom

ANDREA Ardissone

  C’è chi non si da pace. C’è chi vorrebbe sapere come ci si sia potuto  dimenticare di quei 35 milioni di euro persi dall’Aeg nell’affare Tradecom. Leo Davoli, Francesco De Giacomi, Alberto Tognoli e Daniele Vitali, sono tornati alla carica nei mesi scorsi, tra le altre cose, chiedendo lumi al Registro delle Imprese. “E vero  - dicono - che il nuovo cda sta cercando di salvare Aeg, ma dorme nel portare avanti un’azione per il risarcimento dei danni a carico di tutto il precedente consiglio di amministrazione e non solo del povero Pescarin... Cosa si aspetta? Che qualcuno metta al sicuro i propri beni? Il cda e il nuovo collegio sindacale non possono far finta di niente...”. Un’inerzia quanto meno sospetta considerando che già lo scorso giugno un gruppo di soci aveva presentato una denuncia nelle mani del collegio sindacale poi allegata al bllancio bocciato dai soci a giugno. Seguì qualche settimana dopo, più o meno a settembre, un esposto per l’accertamento di eventuali irregolarità nel comportamento degli organi sociali, con  l’auspicio di una maggiore collaborazione da parte Aeg, che almeno iniziasse nella raccolta di prove e documenti da portare in discussione alla prossima assemblea. Il problema sta tutto in quei 35 milioni di euro non pagati dalla società Tradecom per la fornitura di gas fino al 30 giugno del 2015. Un credito di proporzioni enormi non coperto da fidejussioni. Un credito superiore al capitale di Aegcoop che era di soli 24 milioni di euro. “La Corretta amministrazione avrebbe consigliato al collegio sindacale e poi al cda l’immediata stesura di una relazione che invece nei verabli non si ritrova... e così facendo si è evitato il conseguente obbligo di legge di convocare senza indugio i soci per informarli e prendere i provvedimenti opportuni...” si legge nell’esposto. Che poi in verità si era fatto anche di peggio e cioè compensato la presunta perdita di 35 milioni di euro con i 39 milioni di plusvalenza derivanti dalla vendita della rete Gas a Aeg Reti.
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