Sembra quasi di vivere in un telefilm di Arsenio Lupin, il famoso ladro gentiluomo, spericolato e con un notevole senso dell’humour, intelligente, furbo, ironico, audace e grande intenditore di arte... La domanda è: chi nel 2012, ha rubato le monetine della collezione numismatica del Museo Garda e adesso le sta restituendo tutte? E’ sempre la stessa persona? E’ la mamma? E’ il papà? Un fratello? L’amico? Un collezionista? Oppure è qualcuno che le ha acquistate da qualche parte e poi, forte di un grande senso civico, ha deciso di riconsegnarle alla città? Vogliamo il nome! Il nome ed il cognome! Abracadabra, mercoledì scorso, ne sono arrivate all’ufficio protocollo del Comune, chiuse in una busta affrancata, altre cinque, che vanno ad aggiungersi alle 38 pervenute in forma anonima nel marzo del 2014. Vero è che in quest’altra circostanza, i reperti, tra cui il preziosissimo medaglione di Antonino Pio, vennero infilati nella buca delle lettere della Fondazione Guelpa, in via Piave, davanti al Municipio. E sono reperti settecenteschi e monete risalenti all’età romana, subito presi in consegna del nucleo Tutela patrimonio artistico che sta portando avanti pezzi delle indagini. Insomma, si chiude più o meno così, con il giallo ed un piccolo lieto fine, una vicenda di cui sei anni fa, correva il 27 dicembre del 2010, si fece un gran parlare e gettò tutti nello sconforto più totale, a cominciare dagli amministratori comunali e di Gianni Cimalando, l’allora assessore alla cultura, che assumendosi ogni resposnsabilità sull’accaduto e sulla mancata sorveglianza, non ci pensò un attimo a dimettersi, consegnando la sua delega nelle mani del sindaco. I ladri si erano portati via diversi reperti della collezione archeologica e alcuni castelli lignei di vecchi fucili, oltre al Giano bifronte di Pian Audi scolpito sulla pietra e considerato pezzo rarissimo, iscrizioni e stele funerarie in marmo, urne cinerarie e decine di anfore. E non bastava ancora. Due anni dopo, al termine di un inventario, si scoprì che all’appello mancavano altri 42 pezzi, le monetine e le medaglie per l’appunto. Ed erano quelli, tempi di lavori in corso, con il Museo ancora tutto da restaurare. Oggi è diverso e già si pensa ad un evento speciale per festeggiare il lieto evento. Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Carlo Della Pepa e dall’Assessore alla Cultura Laura Salvetti. “Sono reperti appartenenti ad una collezione piccola ma significativa - dicono - che rappresenta una discreta esemplificazione, sia della circolazione in ambito locale di età romana, sia del collezionismo numismatico locale nel periodo di formazione delle raccolte del museo. I reperti sono importanti anche perché documentano la vita economico e sociale dell’epoca oltre che essere, in alcuni casi, significativi esemplari di iconografia artistica...”. E ancora Laura Salvetti: “Voglio sperare che sia stato qualcuno folgorato da un improvviso senso civico”. Davvero un peccato che non si riesca a recuperare tutto... Già! Ma come si fa a beccare l’Arsenio Lupin in salsa eporediese? Le autorità in questi anni hanno tentato ogni ipotesi ma non è semplice. Le chance per la soluzione del giallo aumenterebbero nel caso gli investigatori riuscissero ad individuare chi ha spedito, pochi giorni fa, le 5 monete. Quel che si sa è che nel 2014 l’attuale direttrice del Museo Paola Mantovani disse che la collezione si trovava in biblioteca, in un cassetto, come confermato dalla direttrice della biblioteca, Gabriella Ronchetti. Le indagini furono poi affidate ai carabinieri che cominciarono a brancolare nel buio, almeno fino alla scorsa settimana....
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