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IVREA. Giovedì grasso, bagni usati come vespasiani

Cortili e portoni usati come Vespasiani. Succede anche questo ad Ivrea. Succede la notte del Giovedì Grasso ma ancora più spesso il sabato sera. Le proteste sono salite, puntualmente, anche quest'anno. Già venerdì mattina gli abitanti di diverse vie e viuzze del centro storico hanno messo i piedi giù dal letto trovandosi l'amara sorpresa di ingressi imbrattati e un odore irrespirabile. Un'altra volta, l'ennesima. "Abbiamo già reclamato più volte ma dal Comune ci è stato risposto che sarebbe stata ampliata la sorveglianza e invece non abbiamo ottenuto maggiori controlli" spiegano alcuni residenti di via Quattro Martiri, la vecchia via Palma, dove nacque la squadra dell'Asso di Picche, a cui si arriva salendo da via Arduino. Qui vivono cinque famiglie. "Cerchiamo di correre ai ripari – racconta -. Noi il portone questa volta lo avevamo chiuso ma è stato aperto". Addirittura, due anni fa, trovandolo chiuso, gli incivili avevano pensato bene di prenderlo a calci, causando danni consistenti. "E a pagare siamo noi" corrugano la fronte i residenti. La soluzione, secondo loro, sarebbe a portata di mano: "se il Comune sistemasse dei bagni pubblici anche nel centro storico, non si verificherebbe il problema della gente che utilizza i portoni delle case. Succede da tempo immemore, praticamente ogni anno, provocando danni non indifferenti". Adesso i negozianti evitano persino di collocare le foriere perché vengono puntualmente distrutte. "E' un vandalismo allo stato brado – aggiungono ancora i residenti di via Quattro Martiri -. Vorremmo coinvolgere la fondazione del Carnevale per esporre i nostri problemi ma anche per dare suggerimenti per la tutela dell'igiene pubblica".
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