Il rischio è grosso. Almeno se l'Amministrazione Comunale insisterà nel suo braccio di ferro: la Pro Loco potrebbe bussare in Municipio e riconsegnare le chiavi del salone pluriuso. Via, spazzati in un colpo 14 anni di gestione da quando la struttura di via Degli Alpini venne costruita. Eppure è l'umore che serpeggia all'interno dell'associazione. "Basta – hanno alzato la voce molto soci all'ultima riunione –, se l'atteggiamento del Comune è questo, allora tanto vale rinunciare alla gestione ed affittare il salone quelle due o tre volte l'anno che ci occorre per le nostre feste". Il che vorrebbe dire sgonfiarsi dagli impegni quasi quotidiani: affitti a terzi, pulizia, sistemazione e manutenzione.. L'anno scorso a quest'ora la Pro Loco aveva già presentato il programma delle attività annuali. Stavolta no, se non per l'eccezione dell'ospitalità che verrà data ai cugini francesi nei giorni del Carnevale di Ivrea (darà un aiuto al Comune occupandosi del rinfresco all'arrivo, della cena il sabato sera e della pranzo al sacco la domenica, garantendo insomma la manodopera). E con che criterio, d'altronde, se la convenzione, scaduta nel giugno 2015, non è ancora stata rinnovata? E se sono già abbondate, nel recente passato, le polemiche sull'associazione al punto che la minoranza s'era rivolta all'Avvocatura dello Stato chiedendo di visionare l'elenco degli affittuari e degli affitti pagati? A livello normativo, oggi, le cose non sono in regola. Soltanto il 28 dicembre scorso (e la coincidenza temporale ha il sapore della barzelletta) la Giunta si è svegliata un bel mattino e s'è accorta che sarebbe stato meglio prorogare. Così il termine è slittato, con effetto retroattivo, di un mese, al 31 gennaio prossimo. In sei mesi, nulla. Silenzio. Nonostante i diversi solleciti del direttivo alla Giunta. E qualche sporadico incontro. I FATTI Dapprima, come raccontano i bene informati, Poletto avrebbe preso le distanze: urgente, prima, a suo dire, affrontare la gestione della palestra comunale. Poi, insieme al Vicesindaco Susanna Ponte, ha convocato riunione con tutte le associazioni, nel mese di dicembre, dopo ulteriori solleciti. "Finché non sappiamo com'è la situazione non stiliamo il programma delle manifestazioni per il 2016" ha detto in quella sede, chiaro e tondo, la Defilippi. A quel punto il Vicesindaco ha presentato delle proposte e chiesto di avanzare delle controproposte. La Pro Loco ha chiesto, quindi, la riduzione del canone. Anche perché, quando era stato presentato bilancio ai soci, il Sindaco (che si era astenuto) ed il Vice (che aveva votato contro la prima volta e si era astenuta la seconda volta), entrambi iscritti, sostenevano che fossero eccessivi i soldi corrisposti dalla Pro Loco al Comune, ovvero il canone più le utenze più la manutenzione (senza soffermarsi troppo sulla differenza tra ordinaria e straordinaria). Ma, cambiata la sedia, sono cambiate anche le opinioni. Ecco le tre proposte: il mantenimento canone attuale di 4mila euro per comodato oneroso: la riduzione a 3mila euro con l'impegno di comunicare al comune con cadenza mensile o da concordare data e utilizzatore; l'utilizzo in comodato gratuito con versamento al comune dei canoni d'affitto a privati, enti, associazioni. LA PRO LOCO SCRIVE LA LETTERA A POLETTO Dopodichè la Pro Loco si è riunita ben tre volte. C'è chi ha subito pensato di consegnare le chiavi. Chi ha riflettuto, "ci crediamo e ci abbiamo sempre creduto". Infine la Defilippi ha preso carta penna e scritto una lettera, tutt'altro che morbida, per comunicare l'accettazione della prima proposta. "Riteniamo – ha scritto - non accettabili le altre proposte: siamo sempre più convinti che Italia muoia di burocrazia degli enti pubblici e con rammarico constatiamo quanto anche il nostro piccolo comune si sia allineato ai farraginosi ed inefficienti carrozzoni nazionali che servono solo a distogliere l'attenzione dai problemi reali, sarebbe invece auspicabile una migliore collaborazione a tutti i livelli". E circa la terza alternativa ha aggiunto "a nostro giudizio è improponibile ed offensiva nei riguardi di coloro ai quali è rivolta, vi ricordiamo che siamo sì dei volontari (non remunerati) che credono fermamente nell'attività svolta per rendere più vivace e piacevole il nostro paese ma non siamo al servizio di nessuno, sia privati o pubblici amministratori". Una stoccata, quindi, anche contro lo stipendio di Poletto, portato ai massimi di legge, quattro volte tanto quel che guadagnavamo il suo predecessore Paolo Giordano. "E ci vuole pure coraggio – ha ancora proseguito Defilippi - a chiedere alla pro Loco di affittare, controllare, mantenere il salone per poi portare il ricavato degli affitti al comune che come un gabelliere feudale attende che i suoi vassalli gli portino gli oboli dovuti". LA RISPOSTA DELL'AMMINISTRAZIONE Pochi giorni fa l'Amministrazione ha risposto alla lettera, datata 13 gennaio, della Pro Loco. "Innanzitutto – si legge - ci preme precisare il nostro rammarico nel leggere i commenti polemici contenuti nella vostra risposta. Riteniamo che abbiate frainteso le nostre intenzioni, volte alla collaborazione in particolare con associazioni che tanto continuano a fare per il nostro paese, i continuità con spirito collaborativo che ha sempre contraddistinto le amministrazioni precedenti, con il medesimo spirito che ha portato prima alla costruzione del pluriuso grazie al contributo di tanti samonesi, e poi al suo mantenimento nel tempo grazie all'amministrazione ma anche a tanti volontari". Oltre all'insolito complimento riservato all'ex Amministrazione Giordano, Poletto e colleghi hanno definito "esemplare" la gestione da parte della Pro Loco in tutti questi anni, "per cui abbiamo voluto condividere delle proposte alternative". Secondo Poletto e Ponte la terza alternativa non avrebbe nulla di offensivo, "sperimentata in altri comuni italiani", mentre la seconda sarebbe una "via mediana tra la prima e la terza". "Non intendiamo cogliere le provocazioni – prosegue l'Amministrazione - ed anzi comunichiamo che stiamo provvedendo a redigere una nuova bozza di convenzione che, tenendo conto anche delle esigenze manifestate da altre associazioni del paese, vi sottoporremo per farne oggetto di prossima seduta di Giunta". Secondo le clausole paventate, potrebbero concorrere alla gestione le associazioni che lavorino per il paese e il cui statuto preveda per esempio che, allo scioglimento vada tutto il comune. Il che esclude già gli Alpini ma anche le sportive, così come il gruppo dei rioni che organizzava un'unica festa, ormai sparita.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.