“La mia decisione non è stata improvvisa: era da un po’ di tempo che c’erano incomprensioni tra me e il segretario (Fabio Lo Cicero, ndr). Se ora collaborerò con la lista civica del sindaco? Sì, vorrei continuare a dare il mio contributo di esperienza e di impegno per San Mauro. Cosa non mi è andato giù? La volontà da parte del Pd di scaricare sul sindaco tutte le problematiche e le carenze degli anni precedenti. Dallolio ha delle responsabilità, ma non può certo essere addebitato tutto a lui. Se Dallolio può dare ancora qualcosa a San Mauro? C’è da dire che adesso, con il suo ritiro dal lavoro, avrà indubbiamente molto tempo da dedicare al Comune. Il mio giudizio su di lui? È una persona pragmatica, con i piedi per terra, per nulla ideologico, molto concreto. Proprio per questi motivi è davvero facile andare d’accordo con lui”. Dice testualmente di essersi sentito “messo un po’ alla berlina” da parte del Partito Democratico, l’assessore Luigi Antonetto. Ecco perché la scorsa settimana ha formalizzato, con una lettera indirizzata al segretario Lo Cicero, la propria fuoriuscita dal circolo sanmaurese. “Ma continuo ad essere al mille per mille convinto della linea politica generale del segretario nazionale del Pd” specifica. Il problema, come detto, è tutto sanmaurese. “E tutto politico, non c’è nulla di personale” chiarisce Antonetto. “Alla base della mia scelta c’è una differente visione politica che ha portato al venir meno di un normale rapporto di fiducia. Anziché continuare queste contrapposizioni, questi litigi, ho ritenuto opportuno uscire e quindi essere più libero nello svolgere il mio compito di assessore, continuando ovviamente a rispondere al sindaco e ai cittadini di San Mauro”. Un sindaco nei cui confronti “il partito ha avuto un atteggiamento eccesivamente negativo”. Insomma: il Pd, per Antonetto, era diventato più che altro un ostacolo, un freno. “Ho preferito essere più autonomo” spiega lui. Ora, oltre all’attività amministrativa, potrà dedicarsi anche a tirare acqua al mulino della lista del sindaco uscente. “Ovviamente saranno gli elettori a decidere sulla mia permanenza o meno in amministrazione, ma mi piacerebbe continuare a dare il mio contributo in termini di esperienza e di impegno per San Mauro. La mia concezione dell’attività politica a San Mauro vede una grande attenzione ai problemi locali, a cui bisogna dedicarsi totalmente, senza far ricadere sul Comune problematiche ideologiche e di partito, esterne a San Mauro”. Una compagine, quella che farà capo ad Ugo Dallolio, che vede al suo interno una componente fortemente moderata. Naturale alleato della lista Dallolio potrebbe dunque essere San Mauro Domani: in questo, la figura di Luigi Antonetto - in passato parte del gruppo facente capo a Giacomo Coggiola, per un paio d’anni - farebbe da “ponte”, da tramite, - perché no - da sponsor. “Non lo nascondo, io auspicherei una collaborazione con San Mauro Domani. Ho partecipato al loro gruppo, conosco molti di loro e il loro modo di lavorare. So che anche lì c’è molto pragmatismo, molta attenzione ai problemi locali”. Il che, però, non escluderebbe un dialogo anche con le civiche più orientate a sinistra. “Chi vuol dare una mano al progetto è assolutamente da tenere in considerazione - assicura l’assessore con delega a urbanistica e lavori pubblici -, anche se in alcuni casi bisogna tener conto di discorsi programmatici che possono fare la differenza”. Non è da escludere nemmeno una riapertura del tavolo di discussione con il Partito Democratico, nonostante tutto… “Io non ritengo di aver mai fatto una guerra contro il Pd. Mi sono solo visto messo un po’ alla berlina. Ma se dovessero esserci aperture, non ci sarebbe nessuna preclusione. A parte il centrodestra, che si è consolidato e ha un suo candidato ben preciso”.
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