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SETTIMO TORINESE. Tante idee per la città "mobile"

Nuovo incontro per il tavolo della mobilità sostenibile settimese. Lunedì 11 gennaio, presso la Ciclofficina in via Ariosto 36/bis, sede della Ri-Ciclistica Settimese, presieduta da Gianni Fina, una decina di amanti delle due ruote si sono ritrovati per iniziare ad impostare il documento da portare all’attenzione dell’amministrazione comunale per rendere più agevole e sicura la vita dei ciclisti in città.   I presenti hanno deciso di partire dal piano urbano del traffico, redatto nel 2011 dall’amministrazione Corgiat, in cui nella tavola 7 è stato tracciato un potenziale ampliamento e sviluppo delle piste ciclabili, senza obbligo, però, da parte degli amministratori di realizzare concretamente quest’opera.   Ogni partecipante, dopo aver letto attentamente il documento, porterà al secondo incontro del 2016, che si terrà il 1 febbraio, alle ore 21 presso la Ciclofficina, alcune possibili proposte a breve termine per migliorare la ciclo mobilità. Lunedì n’è già emersa qualcuna come la creazione di un ufficio biciclette con cui poter interloquire, la realizzazione del secondo cicloposteggio della stazione, una campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo delle biciclette come mezzo di trasporto, la pulizia, la manutenzione e la messa in sicurezza delle piste ciclabili già esistenti. Per arrivare poi alle richieste a medio-lungo termine quali nuove piste ciclabili (possibilmente non bidirezionali), nuovi cicloposteggi e via dicendo. "Dobbiamo migliorare Settimo- dichiara Fina-. Renderla più vivibile e solidale. Siamo consapevoli che bisogna partire dalle piccole cose come la manutenzione delle piste già esistenti per poi pensare a progetti più grandi come la creazione di nuove piste ciclabili. Le idee che si sviluppano in questo tavolo per noi sono un trampolino di lancio da portare all’amministrazione per provare a cambiare la mobilità ciclistica settimese”.   Insomma i partecipanti hanno in cantiere proposte a breve termine per migliorare la viabilità ciclistica senza spendere somme ingenti di denaro. Non resta che trovare qualcuno dall’altra parte (amministrazione) che si prenda la briga di portare avanti questa causa.    
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