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ROMANO. Furto al Badoni, Porrini sul piede di guerra

ROMANO. Furto al Badoni, Porrini sul piede di guerra
Oltre centomila euro che se ne andranno dalla casse del Comune quando sarebbe bastato un antifurto. "Tutta colpa dell'indolenza dell'Amministrazione Comunale" sostiene Valter Porrini, ex Vicesindaco passato all'opposizione, se il capannone Badoni, locale un tempo adibito al ricovero attrezzi e macchinari dell'ente, è oggi vuoto, in seguito ad una sequela di furto: il primo tentativo, da parte di ignoti delinquenti, andò a vuoto, nel 2013. Il materiale, fortunatamente, venne interamente ritrovato, lasciato abbandonato aldilà della Pedemontana. Ma la seconda volta non andò altrettanto bene: venne rubata tutta l'attrezzatura della Protezione Civile ed i mezzi utilizzati dai cantonieri. Porrini, a due anni dall'accaduto, è sul piede di guerra. Il magazzino continua a restare vuoto ed abbandonato. La sua idea era molto semplice: piazzare un antifurto, prevenire insomma. "A seguito del primo furto io ero, a quei tempi, ahimè, Vicesindaco – ricorda -. Dissi al Sindaco Oscar Ferrero che mi sarei occupato della messa in sicurezza dello stabile e di tutto il suo interno per la modica cifra di 900 euro". Invece le cose andarono diversamente. Le redini furono prese in mano dall'Assessore Francesco Zappia. Porrini, messo da parte. Risultato: oggi servirebbero centomila euro per riacquistare tutto. "Ci pensiamo noi, non ti preoccupare, furono le parole che mi dissero – protesta Porrini, imbestialito -. Il Sindaco si era preso in carico la sistemazione del capannone e dei mezzi ma non fece nulla e quindi perdemmo mezzi ed attrezzature per pura negligenza da parte sua. Oggi i soldi per riacquistare i beni chi li metterà, caro Sindaco?". Porrini pretende che vengono fornite motivazioni, che siano rivolte scuse al consiglio comunale e alla popolazione. "Questa – ricorda Porrini – è una delle ragioni per cui mi sono dimesso dalla Giunta".
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