AGGIORNAMENTI
Cerca
20 Gennaio 2016 - 16:18
Incredibile ma assolutamente vero. Da quest’anno, per il rinnovo del permesso Ztl di chi vive e lavora in centro, ci va una marca da bollo.
La polemica l’ha scatenata Vincenzo Ceratti, assicuratore, già candidato di Forza Italia nel 2013. Sul gruppo “Sei di Ivrea se...” ha movimentato decine di condivisioni e tanti “mi piace”.
“Chi è quel fenomeno che ha cambiato il regolamento e ci obbliga ad applicare una marca da bollo di 16 euro per ogni auto! Mi piacerebbe molto avesse il coraggio di metterci la faccia e spiegarci questa assurdità, invece di nascondersi dietro un ufficio e lasciare quella povera signora nell'ufficio dei vigili a sentirsene ogni giorno......”.
Due auto 32 euro, tre auto quasi 50 euro. E sono tanti... Troppi!
“Premesso - insiste Ceratti - che di tasse ne paghiamo già abbastanza e che i residenti sono chiaramente individuabili, caso strano quando c'è da pagare ti trovano sempre”.
E del diritto sacrosanto all'accesso alla proprietà e ad al luogo di lavoro non ne vogliamo parlare?
Perchè non la rivoluzione?
Perchè non un comitato?
“Alziamo la testa invece di soccombere e farci prendere continuamente per il culo da questa sottospecie di amministratori. Il tutto nell'assoluto silenzio di tutta la politica di maggioranza ed opposizione. Accetto adesioni in privato per formare un comitato contro l'ennesima vessazione che il nostro splendido Comune di sinistra ci ha imposto...”
Concorda con Ceratti, e si sente quasi in colpa, il consigliere comunale Diego Borla. “Sono d'accordo con te Vincenzo - gli dice egli scrive pubblicamente - per quanto mi riguarda stiamo preparando una interpellanza per il prossimo consiglio comunale che è l'unica misera opportunità che la minoranza di cui faccio parte ci viene concessa. Tra l'altro , ti ringrazio per aver sollevato la questione che io non essendo residente in centro difficilmente ne sarei venuto a conoscenza visto che la delibera è passata in giunta e noi miseri consiglieri non veniamo mai messi al corrente di ciò che fanno... La rabbia maggiore è che comunque li continuano a votare , vuol dire che va bene così...”:
Da qui a parlare di parcheggi selvaggi è un attimo.
“Vincenzo - scrive Marina Zannini
- non c'è solo questo; sono anni che segnalo parcheggi selvaggi in via Saudino, nonostante i cartelli di rimozione forzata tutto senza successo! Gli incaricati delle multe non camminano fino a là; provate in centro lasciate un attimo la macchina senza avere pagato e la multa vi arriva immediatamente...
Che dire? È giunto il momento di cambiare marcia di mettere un po di ordine e, cose assurde come i 16€ ,devono essere abolite immediatamente!...”.
Chiude Paola Boratto con un semplice “Povera Ivrea... Fino a quando ci saranno giunte con queste idee politiche posso solo dire povera Ivrea. È un degrado generale...”.
Una polemica chiaramente politica, portata avanti anche da esponenti politici di centrodestra, sicuramente anche con fini elettorali, ma pur sempre una polemica su un malessere che c’è e che non potrebbe non esserci quando si tratta di pagare.
La verità è che non se ne può più di parchimetri, controlli laser, tasse e balzelli che servono non servono certo a mettere ordine, ma solo a far pareggiare i bilanci dei Comuni.
Così è il medioevo. Un medioevo d’Italia a cui bisognerebbe dire “no” ma non sempre gli amministratori pubblici ci riescono, a Ivrea come un po’ ovunque, in tutto il Canavese.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.