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Braccio di ferro surreale tra due anziani coniugi e l'Enel

Braccio di ferro surreale tra due anziani coniugi e l'Enel
Contatori del gas e dell'energia elettrica che sbagliano a leggere i consumi e generano conguagli assurdi da saldare. Bollette che non arrivano per anni. Fatture per utenze domestiche talmente salate che nemmeno un'intera caserma sarebbe in grado di accumularle. Queste sono alcune delle innumerevoli problematiche denunciate dai cittadini settimesi negli ultimi anni, ma la scorsa settimana, al libro dei disservizi, si è aggiunto un altro capitolo. Vittime di questa nuova e surreale vicenda, sono i coniugi Antonio C., 77 anni, e Rosaria C., di 72, residenti in via Einaudi. "A luglio del 2008 - racconta la figlia -, mio padre sottoscrisse un contratto per la fornitura congiunta di gas ed energia elettrica con un impiegato di “Enel energia-mercato libero” che si era recato direttamente presso la sua abitazione. Si è pentito quasi subito di aver firmato, così mio fratello si è attivato immediatamente e attraverso una raccomandata ha esercitato il diritto di recesso. Ovviamente è tutto documentato, compresa la ricezione dei documenti da parte dell'Enel". Tutto sembra risolto, con la famiglia che decide quindi di mantenere Eni come fornitore del gas ed Enel, con cui aveva già un precedente accordo, per quanto riguarda l'energia elettrica. Ma a partire dall'ottobre del 2009, cominciano a sorgere i primi problemi. Enel, infatti, inizia ad spedire ai coniugi le fatture sui consumi del gas. Tre bollette, per la precisione. La prima di 92 euro circa, l'ultima di oltre 1600. I due coniugi impallidiscono e a questo punto il figlio ritorna alla carica. Chiama il numero verde, ricorda la vicenda e rivendica di aver già esercitato il diritto di recesso. Poi spiega che per il gas i suoi genitori hanno un regolare contratto con Eni mai disdetto e che, peraltro, lo stanno onorando regolarmente. Insomma, hanno già pagato e non si capisce perché dovrebbero farlo due volte. Ciò nonostante, Enel sembra letteralmente fregarsene e nei mesi successivi non solo inoltra altre due fatture da pagare, ma il 7 marzo del 2011 invia a casa di Antonio e Rosaria una bella diffida, con preavviso di sospensione del servizio di erogazione del gas proprio a causa dei mancati pagamenti. "A questo punto - prosegue la figlia dei due anziani - abbiamo sollecitato nuovamente l'Enel attraverso il numero verde. Mio fratello ha rispiegato tutto agli operatori, per altre due volte, chiedendo anche di potersi confrontare con una persona titolata a gestire questo problema. Un dirigente, qualcuno che non fosse un semplice centralinista privo di responsabilità e spesso anche di competenze. Dopo di che abbiamo inviato un'altra raccomandata, allegando copia della comunicazione con cui avevamo esercitato diritto di recesso e tutte le ricevute postali". Altro sforzo inutile, visto che Enel continua ad emettere fatture, non riconosce valido il diritto di recesso e sostiene di essere l'unica azienda legittimata alla fatturazione dei consumi del gas. La storia si trascina così per altri due anni. Ogni bolletta è infatti seguita dalla minaccia di sospendere la fornitura del gas, mentre la famiglia cerca in ogni modo di far valere le proprie ragioni, inoltrando un reclamo anche all'Autorità Garante per l'Energia e il Gas. Si arriva così a settembre con una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più grottesca e surreale. "Dopo tante minacce, Enel ha provato a sospendere l'erogazione del gas - spiega in conclusione la figlia dei coniugi vittime di questa assurda vicenda -, ma non ci è riuscita perché i miei genitori hanno un regolare contratto con Eni. Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto sia ridicolo e fastidioso quello che sta accadendo alla mia famiglia. Ma c'è di più. Enel si è resa conto di non aver alcun diritto in merito all'erogazione del gas nell'appartamento dei miei genitori, quindi, per rivalersi, ha deciso di staccare la corrente. Per fortuna che in questo momento i miei genitori sono ospiti in un’altra abitazione e per fortuna anche che in questi giorni Enel ha deciso di riattivare la corrente. Ma si rendono conto di cosa stanno facendo e dei disagi che ci stanno causando? In questa storia non c'è nulla di normale. Adesso pretendiamo che il problema sia risolto e vogliamo mettere tutti a conoscenza di quanto accaduto. Inoltre, vogliamo parlare con un responsabile e non con l'addetto del call center che è solo capace di dire che provvederà". Nel frattempo, in attesa di capire meglio i prossimi sviluppi della vicenda, resta da chiedersi cosa sarebbe accaduto se i due coniugi non avessero avuto a disposizione il sostegno dei figli. Due anziani soli e privi delle competenze necessarie per far valere i propri diritti, cosa avrebbero potuto fare se non abbassare la testa, rassegnarsi e pagare?
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