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IVREA. Amianto: Olivetti, un solo imputato presente in aula

Il processo per i morti d'amianto alla Olivetti si è aperto oggi a Ivrea con uno solo dei 18 imputati presente in aula: Filippo Demonte Barbera (difeso dall' avvocato Claudio D'Alessandro) è stato amministratore delegato della Ope dal novembre '85 al giugno '87, una controllata dell'Olivetti.

L'uomo è imputato per la morte di un operaio che lavorava negli stabilimenti di San Bernardo, Emilio Ganio Mego, morto il 2 giugno 2012. "Non ho mai avuto nozione che all'epoca ci fossero stati problemi legati alla pericolosità dell'amianto - ha detto Demonte -. E non ero uno dei dirigenti responsabili per quanto riguarda la tutela dell'ambiente in Ope. Io sono venuto a conoscenza del problema amianto da un amico che lavorava in California, dove si stava iniziando ad affrontare il problema.

In quegli anni si sapeva solo della pericolosità del silicio". "Mi spiace - ha aggiunto - che oggi si ricordi l'Olivetti solo per i problemi legati all'amianto. Per me la Olivetti e' stata una azienda che mi ha dato molto e a cui ho dato molto". 

Avvocati costretti a sedere sulle poltroncine come se fossero semplici spettatori, un solo bancone in prima fila per l'accusa e la difesa, sei microfoni in tutto: sono le condizioni in cui a Ivrea si celebra il processo per l'amianto alla Olivetti, che fra i diciotto imputati annovera Carlo e Franco De Benedetti. A ospitare il dibattimento e' l'auditorium di un liceo perche', nonostante le dimensioni della causa non siano quelle di un maxi-processo, gli uffici giudiziari eporediesi non dispongono di aule abbastanza grandi.

"È quello che ci ha dato il ministero", ha risposto il giudice Elena Stoppini a un avvocato che le faceva presente la penuria di microfoni.

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