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IVREA. Da 25 anni in Cri, croce d'oro per Tiziana Bertino

IVREA. Da 25 anni in Cri, croce d'oro per Tiziana Bertino

Da 25 anni nella Croce Rossa Italiana. Un record, che le è valsa la prestigiosa Croce d'oro al merito, unico riconoscimento nel Comitato locale di Ivrea. Tiziana Bertino, 57 anni, residente sotto le rosse torri, è stata insignita lo scorso 30 novembre dal Presidente della sezione Matteo Scazzoli e dalla referente dei soci ed ex Presidente Francesca Piscitelli.

Era il 4 dicembre del 1989. Tiziana Bertino lo ricorda come fosse ieri. "Vidi un annuncio che invitava all'ingresso di nuovi volontari in Cri – racconta – decisi di rispondere". E da lì iniziò un amore che non si è più spento. Non a caso il 14 febbraio del 1990, nel giorno di San Valentino, conseguì il primo esame dopo un corso seguito presso sorella Laura Varale, infermiera volontaria. "Avevo 31 anni - prosegue Tiziana – ed ho seguito tutti i corsi possibili. Il primo come centralinista perché, per quanto sembri un dettaglio effimero, è invece il cuore del servizio". Ivrea Tiziana BertinoPoi il corso per il trasporto infermi per trasferimenti e dialisi, ed infine come volontaria del 118. Se al centralino del Comitato arrivano le chiamate per programmare i servizi di trasporto, per gli incidenti a squillare è invece il telefono della centrale di Grugliasco. Come dimenticare il primo servizio in ambulanza, in soccorso ad una signora, sulla Serra, per la rottura di un femore. Il primo momento istituzionale, invece, fu l'incontro ravvicinato col Papa. In seguito Tiziana è diventata monitore dopo un corso molto lungo, che le ha permesso di cominciare ad insegnare, nelle scuole, ai volontari, ai gruppi di Protezione civile. "Perché credo fortemente – spiega- che se si facesse formazione tutti sapremmo come comportarci di fronte ad una emergenza. Anche soltanto comporre una corretta chiamata al 118 non è cosa affatto scontata. La prima cosa da comunicare è il luogo, quindi descrivere ciò che si vede. Spesso si viene presi dall'ansia, dal timore che l'ambulanza non arrivi". Ma come ci si fa il callo di fronte alla tragedia quotidiana? "Non ci si fa l'abitudine – risponde Tiziana -. L'esperienza non ci porta a farci le ossa. Come si faccia a resistere me lo sono chiesto anche io, tante volte, e tante volte mi è venuta la voglia di riappendere la divisa, ma non l'ho mai fatto". Nemmeno nonostante l'incidente più impressionante, la notte di Capodanno di diversi anni fa. Tornava dalla festa, non era di servizio, quando si trovò di fronte due auto scontrate e tre morti. "Ho fatto il possibile per aiutare. Ma quella scena non me la sono più tolta". Nei ricordi resta anche il servizio di trasporto di un bimbo col febbrone, a scuola. "I bimbi non si dimenticato" sorride Tiziana.

Ma il segreto per resistere non è stato soltanto la seria propensione al volontariato e la certezza che rendersi utili al prossimo sia il miglior modo di impiegare il tempo libero. "La mia famiglia mi è sempre stata vicina, mio marito Paolo e le mie figlie Annalisa e Roberta, tutti entrati in Cri, le ragazze hanno poi imboccato la strada della medicina". Tiziana e Paolo sono anche volontari all'Hospice di Salerano. "La Croce rappresentava un traguardo che mi ha motivato ha continuare – aggiunge Tiziana-. In questi 25 anni la Croce Rossa è molto cambiata. Ci sono state le svolte positive, come l'avvento del 118, ma dall'altra mi spiace vederla ora privatizzata". Il Comitato eporediese conta 250 iscritti, molti giovani entrano, non è detto che tutti proseguano. Ma il volontariato pulsa nella città. E adesso? "Adesso – chiosa Tiziana – si va avanti".

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