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RIVAROLO. Incontro col Senatore Mauro Maria Marino sul Patto di Stabilità

RIVAROLO. Incontro col Senatore Mauro Maria Marino sul Patto di Stabilità

mauro maria marino

A sentire il Senatore Mauro Maria Marino l'altra sera parlare di Patto di Stabilità e sulle misure per il 2016, sembrava di stare come Alice nel Paese delle Meraviglie, come bimbi piccoli davanti a Babbo Natale pronto a spartire doni e caramelle. Ma la tesi dell'onorevole, secondo cui la crisi è ormai quasi alle spalle e ci accingiamo a uscirne più forti e virtuosi che mai, non ha convinto affatto i tanti Sindaci dei tanti piccoli Comuni canavesani, ben consapevoli, aldilà dell'astrazione dei grandi teoremi finanziari, di quanto sia difficile la realtà quotidiana, di quanto sia doloroso dire ad una famiglia "non abbiamo un centesimo per aiutarti nè un tetto da darti sotto il quale stare" oppure ripetere che "non si può aggiustare quella strada o quel marciapiede perché non ci sono i soldi". Ed infatti non sono mancate osservazioni, anche aspre pur nel mantenere toni rispettosi dell'incontro istituzionale.

Rivarolo Andrea ZanussoIl primo ad andare all'attacco è stato il Sindaco di San Giorgio Andrea Zanusso, dopo essersi sorbito percentuali secondo cui nel 2015 si avrebbe avuto il "più alto tasso di ricchezza delle famiglie" e che la tassazione scenderà dal 44,2 al 42,4 per cento con l'anno nuovo. Che a dispetto dei 18 miliardi tirati fuori dai Comuni dal 2007 ad oggi, per il 2016 "per la prima volta non verranno toccati". Che il rapporto defici/Pil è calato all'invidiabile 1,8 per cento, "tra i migliori in Europa", beninteso, "se non dovessimo pagare l'interesse sul debito pubblico...". Ma anche, riguardo a Provincia e Città Metropolitana, ammissioni, col senno di poi, che "il passaggio è stato gestito male, con troppe semplificazioni: prima – ha confermato Marino – bisognava assegnare le funzioni e poi dare i fondi. Il problema, oggi, è che le Regioni sono disposte ad assumersi le funzioni un tempo in capo alle Province ma non il personale visto il taglio da quattro miliardi di euro subito", col risultato, per fare un esempio calzante con la stagione entrate, che non si sa nemmeno come gestire la viabilità invernale. E pure sulle forme associative di Comuni Marino ha ribadito che "verranno dati incentivi per le fusioni" ma "la storia insegna: le fusioni si sono fatte solo ai tempi del fascismo per un imput imperativo". Di fronte a tutte queste asserzioni, Zanusso non ci ha visto più. Delle due l'una.

"Sono molto preoccupato, Senatore – ha esordito il Sindaco sangiorgese perché mi sento lasciato solo, perché si parla di questo e quell'altro e poi si dice che la Città Metropolitana è stata gestita malamente. Mi piacerebbe sapere se davvero la stabilità può passare per gli enti locali, perché non si può limitare il discorso a: se vi fondete vi aiutiamo sbandierando il bonus degli 80 euro che i cittadini si saranno pure messi in saccoccia ma noi potremmo raccontare in modo empirico le emergenze tetto che viviamo tutti i giorni". Zanusso si è detto "al fianco di Rostagno nel chiedere che l'area del Canavese possa avere la dignità di poter investire per lo sviluppo e per i suoi cittadini".

Colleretto Castelnuovo Aldo QuerioL'incontro, promosso proprio da Alberto Rostagno presso la sua sala consiliare, in qualità di portavoce dell'area omogenea altocanavesana della CittàMetropolitana, mirava a stimolare il confronto ed il dibattito, invitando Marino a conoscere la realtà locale. E c'è l'esempio del Sindaco di Colleretto Castelnuovo, Aldo Querio, che per racimolare qualche fondo per rifare la strada verso Santa Elisabetta (7 km di strada di proprietà della sgangherata Città Metropolitana), ha lanciato l'idea provocatoria di vendere una moto, siccome lui è un costruttore. "La costruisco e la metto all'asta – ha deciso – ma serve uno sponsor importante..." e così s'è rivolto prima a Fassino, poi ha inviato una lettera al Ministero, senza risposta. "Ma il Governo – ha commentato il giovane sindaco collerettese – deve anche avere il coraggio di assumersi delle responsabilità. In Valle Sacra, se prendiamo un compasso, ci accorgiamo che in 5 km ci sono cinque comuni, ma nessuno si fonderà mai. E allora o lo si decide dall'alto, ma perché si va a conoscere le realtà e non per fittizi parametri numerici, o si dà anche ai piccoli comuni la possibilità di lavorare".

Tra gli intervenuti, il consigliere delegato di San Giusto Canavese insieme al suo Comandante di Polizia Municipale. Il Sindaco di Lusigliè Angelo Marasca il quale ha chiesto lumi sul ristorno che dovrebbe arrivare ai Comuni a compensazione delle mancate entrate nel momento in cui si toglieranno le tasse sulla casa, Imu e Tasi. Il Sindaco di Ozegna Enzo Francone, esausto di non poter toccare i 350mila euro, già disponibili nel suo bilancio, se non fosse per il Patto di Stabilità (che, altro annuncio del Governo Renzi, verrà allentato per il 2016, dei 6miliardi messi da parte se ne sbloccherà la metà), equivalente alla metà dell'investimento per il recupero dell'ex Boarelli, edificio comunale che sta cadendo a pezzi. "Non so – ha commentato provocatorio Francone – se devo incatenarmi all'edificio per riscuotere l'attenzione dei media e della politica". Senza dimenticare il blocco sulle assunzioni per cui ad Ozegna, "abbiamo un unico vigile e presto andrà in maternità, non sappiamo come fare". Analoga situazione a Rivarolo dove, ha ricordato Rostagno, "ci mancano due vigili ma le assunzioni sono bloccate per la ripartizione del personale delle ex Province".

L'Assessore di Rivarolo Francesco Diemoz ha criticato la "sperequazione" legata al fondo di solidarietà comunale poiché "non si capisce perché alcuni comuni prendano oltre un milione di euro e Rivarolo 400mila euro, pochissimo per un bacino di 12mila abitanti ma 22mila utenti".

Il capogruppo Pd rivarolese Fernando Ricciardi ha puntato il dito sulla vendita di Pininfarina agli indiani: "ma allora – parafrasando il senatore – questo è un meccanismo propositivo prospettico?". In tutta risposta, "a me non preoccupa – ha riferito Marino – che gli indiani comprino, ma che le cose qui valgano talmente poco tanto da venire qui a fare acquisti: è stato distrutto il 15 per cento della capacità produttiva del paese perché se un capannone chiude non si riapre. Dobbiamo concentrarci sulla politica industriale".

Rivarolo incontro Marino pubblicoE i Sindaci dell'area omogenea, a questo proposito, su stimolo di Zanusso e della collega sangiustese Giosi Boggio, stanno chiedendo di veicolare l'interesse di nuove imprese sugli stabili vuoti del Canavese. Chiaro che si debbano trovare fondi per migliorare, nel contempo, le infrastrutture.

In buona sostanza Marino ha schematizzato la strategia in tre step. Primo: si tolgono Imu e Tasi "per ridare un po' il fiato al mercato immobiliare e per ridare fiducia agli italiani perché la casa ha sempre rappresentato la sicurezza e in questi anni la percentuale della casa di proprietà è scesa dal 72 al 68 per cento". Secondo: la riforma del catasto "assolutamente necessaria perché è uno strumento superato (datato 1939) e iniquo (beni accatastati negli anni '40, '50 hanno valore superiore di altri accatastati negli anni '70)".Terzo: stabilire la "local task". In mezzo interventi come l'abolizione dell'Imu agricola, la lotta al gioco d'azzardo, "costo sociale che deve essere affrontato", la riforma della sanità "evitando taglio lineari che non fanno bene a nessuno". Insomma, "mi auguro – ha chiosato Marino – di aver dato un segnale di speranza mostrando che non stiamo proprio brancolando nel buio".

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