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27 Dicembre 2015 - 17:22
Un'impennata delle tasse a soli due mesi dall'insediamento. Succedeva a luglio. Poi la nuova Giunta Comunale è andata ad aumentarsi lo stipendio.. E intanto ha già messo giù una sfilza di opere pubbliche da realizzarsi per l'anno a venire.
E sarà anche che certi capitoli di spesa vengono coperti da determinate entrate (perché, come ha spiegato il Vicesindaco Susi Ponte lunedì sera in un "caldo" Consiglio Comunale, i tributi vanno a sostenere le spese correnti e non gli investimenti, che paradossalmente per il 2016 si prospettano già abbondanti). Ma vallo a spiegare ai cittadini che in questi mesi si sono visti recapitare bollette ben più salate di prima... E vallo spiegare all'opposizione (tra le cui file compaiono diversi amministratori del passato) che in questi mesi s'è vista criticare e tacciare d'aver mal gestito le risorse del Comune.
"Vendi l'immagine della mugna queia". Così Maurizio Giovando, ex Sindaco ed oggi all'opposizione, ha rimpoevrato il primo cittadino Lorenzo Poletto, lunedì sera. Un'espressione che nel dialetto piemontese sta per "monaca quatta". O gatta morta, che zitta zitta.. Come per dire una facciata ingenua, da santarellini. Ad indicare, insomma, una persona apparentemente buona ma in realtà infida. "Dicevate che c'era un buco – è andato all'attacco lo storico amministratore – ma non avete detto che nel 2014 qui c'è stato il commissario e che c'era un errore dovuto al responsabile del servizio. Poi avete aumentato le tasse sulla casa e vi siete aumentati lo stipendio. Ma questo senza attaccare i manifesti. Per carità, si può sbagliare, ma non si possono dire cose non vere. Questa non è trasparenza".
A dargli man il giovane collega Matteo Bonacci: "fino a poco tempo fa regnava un clima di disperazione perché non c'erano i soldi. E invece oggi scopriamo che ci sono".
Lo stipendio in numeri? Non è vero, come ha riferito Poletto lunedì sera che "percepisco semplicemente il doppio di quanto percepiva Giodano, lui prendeva 440 euro e io ne prendo 880" (poiché per legge ai lavoratori dipendenti, e Giordano lo era e lo è, in quanto tecnico comunale a Banchette spetta la metà di quanto possono percepire i lavoratori autonomi, categoria in cui può annoverarsi Poletto in quanto esodato).
Gli atti dicono altro. E dicono che se il predecessore Paolo Giordano percepiva 380 euro lordi al mese (che significa nemmeno 200 euro netti). Poletto, in base alla delibera di Giunta approvata il 15 settembre scorso, continuerà a prendere, almeno fino a dicembre, 1.301,47 euro lordi mensili. Cioè il massimo concesso dalla normativa per i paesi sotto i 3mila abitanti.
E qui si potrebbe aprire il dibattito sul quesito se sia giusto o meno che gli amministratori pubblici vengano retribuiti. Ma il punto, a Samone, è un altro.
Fino al passato mandato i costi annuali della politica ammontavano a 4940 euro. Ora, se la delibera dell'altro mese sarà confermata per il 2016, si spenderanno 16.919,11 euro. Un aumento pazzesco: 12mila euro in più all'anno. A cui vanno aggiunti i 260,29 euro lordi mensili del Vicesindaco Susanna Ponte (20% dell’indennità del Sindaco ma dimezzata perché lavoratrice dipendente) e i 195,22 euro lordi mensili dell'Assessore Silvia Magaglio (cifra intera perché lavoratrice autonoma). Per le quote rose si arriva quasi a 4300 euro annui di spesa.
Totale? Oltre 21mila euro! Che rientrano (questi sì) tra le voci coperte da entrate correnti, e quindi dalla tasse. E sono esattamente la metà di quel "buco" da 40mila euro per cui Poletto e colleghi si sono visti, a detta loro, "costretti" a mettere mano alla Tasi (schizzata all'1,6 per mille per la prima casa, e all'1,8 per mille sugli altri immobili, per i quali, aggiungendo l'Imu, si arriva al limite della contribuzione fissata al 10,6 per mille). Et voilà! Così poco sarebbe bastato a far quadrare i conti. Sarebbe bastato rinunciare agli stipendi.
"Il buco di 40mila euro – aveva dichiarato il Vicesindaco nella seduta di luglio – deriva da un gettito Imu non iscritto correttamente ma al lordo delle ritenute statali. Ci sono capitoli di spesa che non sono sufficienti a mantenere i servizi, per esempio per le scuole e per famiglie in situazioni di disagio, lavori eseguiti ma per i quali devono essere ancora pagate le ditte. Siccome non era possibile contrarre le spese, abbiamo dovuto agire sulle entrate". Così, aveva spiegato, "abbiamo recepito gli arretrati dei contributi statali, per 26mila euro, e questo ci ha un po' aiutato, riducendo il mancato gettito da 40mila a 14mila euro". E dove trovare quei 14mila euro? "A questo punto – aveva proseguito Ponte, senza presentare alternative - non potevamo applicare l'avanzo, lo dice la legge. Non restava che incidere sulle entrate tributarie. Abbiamo individuato la Tasi, che era al minimo dell'1 per mille".
Le rimostranze dell'opposizione non ha tardato ad arrivare. "Avete trovato le risorse quando avevate detto che il Comune non aveva un soldo. Siete andati a sparare a zero sulla passata amministrazione. Questa è la verità. E non sarò tenero con voi" ha protestato quindi Giovando, puntando il dito contro gli stipendi ma anche contro i 145mila euro che verranno presi dall'avanzo di amministrazione per investirli in lavori pubblici poiché, nel corso dell'autunno, è "saltato" il Patto di Stabilità per i piccoli Comuni.
Poletto ha cercato di difendersi. E gli si è allungato, metaforicamente, anche un po' il naso: "tra giugno e luglio non ho preso una lira. Soltanto l'Assessore prenderà un'indennità piena". Gli ha fatto eco il Vicesindaco Ponte: "ricordo, quando abbiamo presentato la lista, di aver ringraziato gli amministratori del passato per la politica tributaria e non ho sputtanato nessuno".
Secondo il consigliere di maggioranza Daniele Brillante: "sui si fa la guerra tra poveri e noi consiglieri, tutti, abbiamo rinunciato al gettone di presenza. Da 16 euro lordi a zero. Lo avevamo detto in campagna elettorale e anche voi eravate d'accordo".
Di fatto, come ha chiosato la capogruppo dell'opposizione Luisa Spairani: "l'aumento c'è e noi siamo amareggiati nell'aver visto aumenta la Tasi".
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