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LEINI. Mai più giraffe ed elefanti a Leini: "Boicottiamo il circo con gli animali"

LEINI. Mai più giraffe ed elefanti a Leini: "Boicottiamo il circo con gli animali"
Mai più il circo con elefanti, giraffe e leoni a Leini. È una mozione curiosa quella che il Movimento 5 Stelle presenterà nel prossimo consiglio comunale. Impegna il sindaco “negare categoricamente il suolo leinicese agli spettacoli circensi che utilizzano gli animali” e, d'altro canto, a favorire “un circo alternativo con acrobati, maghi, illusionisti e clown”, giudicato dai grillini “più evoluto”.   La mozione, che farà sicuramente discutere, fa riferimento a un fatto di cronaca avvenuto giovedì 5 novembre a Nichelino. Ovvero una rissa scoppiata fra due famiglie circensi, che ha portato a sette denunce. “I proprietari del circo Peppino Medini hanno subito un vero e proprio attacco stile mafioso da parte dei titolari di un altro circo che, armati di coltelli, catene e bastoni, hanno mandato i malcapitati, tra cui un ragazzino di 16 anni, all'ospedale, – scrivono i grillini nella sua mozione - Tutto questo succede perché vi è un vero e proprio atteggiamento mafioso nell'ottenere le piazze piemontesi. Sono passati dalle minacce verbali ai fatti e, solo grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri, i circensi si sono salvati seppur finiti in ospedale con gravi lesioni”. “Il circo Medini dà fastidio perché ha ottenuto il contributo del Ministero dei Beni Culturali ed il riconoscimento come compagnia di circo contemporaneo. Propone uno spettacolo alternativo e apprezzato” scrive la Cossu.   La consigliera quindi propone al sindaco Leone di aprire le porte agli spettacoli viaggianti “con caratteristiche del Medini” e di boicottare quelli che utilizzano gli animali. Tutto ciò in attesa dell'approvazione di un regolamento che “istituzionalizzi” la decisione.   Resta da capire se il sindaco Leone, anche lei fervente animalista, accoglierà la mozione e si assumerà la responsabilità di stoppare i circhi “meno evoluti” (per dirla alla Cossu) anche in assenza di un regolamento. Oppure se, al contrario, la proposta grillina verrà interpretata come una prevaricazione nei confronti di un'”arte” che dura da secoli e che è ben radicata nel sentire comune della gente. Si apra il dibattito.

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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