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SAN GIUSTO. Commercio, San Giusto fanalino di coda al piano di riqualificazione urbana

SAN GIUSTO. Commercio, San Giusto fanalino di coda al piano di riqualificazione urbana

Tanto ha fatto il Comune di San Giusto per il commercio da arrivare 42esimo, su un totale di cinquanta candidature, al piano di riqualificazione urbana... Fanalino di coda.

Eppure, nel marzo scorso, la maggioranza aveva estratto baldanzosa un progetto dal cilindro, cercando di mettere a tacere le rimostranze dell'opposizione sull'inerzia in materia. "Et voilà, ci abbiamo già pensato" aveva esordito il Sindaco Giosi Boggio, allora Vice, illustrando le iniziative intraprese per la partecipazione al bando regionale finalizzato alla realizzazione di percorsi urbani del commercio, secondo la determina n.814 del 26 novembre 2014. La Regione metteva a disposizione fondi che potranno servire a pedonalizzazioni o riqualificazioni urbane, come sistemazione di portici, rifacimento delle luminarie, realizzazione di verde pubblico e aree ludico ricreative, ma anche rifacimento di fognature e servizi. Concedeva una quota di rimborso fino all’80 per cento e per una spesa fino a 500mila euro. Inoltre gli imprenditori avrebbero avuto agevolazioni del 50 per cento su investimenti di ammodernamenti che potevano essere vetrine, serramenti, scaffalature

Ma a pochi mesi di distanza il risultato è stato misero. San Giusto è tra gli ultimi arrivati. Com'è stato possibile? Ci hanno riflettuto i consiglieri di minoranza che, venerdì scorso, in Consiglio Comunale, non hanno risparmiato critiche. "Non è che, forse, non avete imbroccato la zona?" han domandato grosso modo Moreno Prono e colleghi.

Il progetto si focalizzava, infatti, sulla piazza centrale del paese. Prevedeva la riqualificazione, per una parte già operata, con asfaltature e la collocazione di un casotto dell’acqua, decori e arredi, una nuova illuminazione, e successivamente il rifacimento del marciapiede allargandolo fino ad 1,50 metri, cioè a norma, e allungandolo fino a via Garimonda. Inoltre si pensava a realizzare una pavimentazione in porfido (che si rifarebbe alla Piazza della Chiesa), al rifacimento del marciapiede tra la fontana ed il monumento ed in modo che l’acqua defluisca con le adeguate canalizzazioni. E con questo elenco si arrivava già a 550mila euro di lavori!

Peccato che mancasse la condizione basilare... "Ci siamo accorti che su quella piazza si affacciano soltanto tre negozi ed uno ha chiuso, quindi ad oggi siamo a due?" domanda retoricamente Prono. Secondo la minoranza "Obiettivo Comune" sarebbe stato forse più consono concentrarsi su via XV Luglio dove i negozi sono tutti concentrati.

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