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31 Ottobre 2015 - 10:44
l'avvocato Spaziante Celere
Nessun abuso edilizio. Il Circolo Canottieri di Ivrea si difende dalle accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Ivrea che nei giorni scorsi, in seguito all'esposto di un socio, sono state chiuse le indagini sulle opere di ricostruzione di un muro presso l'esclusiva struttura affacciata sul Lago Sirio. Nei guai rischiano di finire il progettista, l'Architetto nonché ex Assessore all'Urbanistica del Comune di Ivrea, Alberto Redolfi, l’ex presidente del Circolo Lia Catalani ed il titolare dell’impresa che ha eseguito le opere, Antonio Casella.
Secondo il Pubblico Ministero Chaira Molinari, per realizzare quell'intervento occorreva l'autorizzazione della Commissione Paesaggistica, specie per l'indubbio pregio naturalistico dell'area. E a presentare l'esposto, d'altronde, è stato proprio uno si componenti della Commissione medesima, Giorgio Salamano. Lui dice, in sostanza: "per ricostruire quel muro, dovevate passare da me".
Di tutt'altro avviso il direttivo del Circolo, non foss'altro perché la Commissione Paesaggistica è un organo comunale facoltativo, e non obbligatorio. Trattandosi di manutenzione, non occorrevano utleriori autorizzazioni rispetto a quelle che Redolfi aveva già provveduto ad ottenere presso l'Ufficio Tecnico della Città seguendo la procedura. "Abbiamo piena fiducia nel nostro tecnico e siamo certi che il reato non sussiste assolutamente" sottolinea l'attuale Presidente, l'avvocato Celere Spaziante. Non ci sarebbero colpe né in capo alla società, difesa dal legale Marco Morelli, né in capo a Redolfi, difeso da Luca Fiore.
"Si tratta di un muro che esiste dalla notte dei tempi – ricorda Spaziante -, era un po' pericolante per cui, due anni fa, durante il precedente direttivo, era stato affidato l'incarico per la messa in sicurezza".
In sostanza si contesta di aver sopraelevato di 30 cm l'altezza di quel muro lungo 33 metri, situato sotto la balconata della sede. Da tempo l’argomento era fonte di pettegolezzi presso il Circolo Canottieri. Nel fascicolo della Procura ci sarebbe anche una consulenza che avallerebbe l'ipotesi accusatoria.
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