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SETTIMO. Pd, i "big" occupano la giovanile, Farinetto si autosospende

SETTIMO. Pd, i "big" occupano la giovanile, Farinetto si autosospende

Nicolò Farinetto, segretario dei Gd, si è autosospeso

E fu così che il Pd occupò il circolo dei Giovani Democratici. Nicolò Farinetto, segretario della giovanile, si è autosospeso. “Motivi personali – taglia corto lui -, devo scrivere la tesi e non posso impegnarmi come vorrei. Non mi sono dimesso perchè andremo a congresso a inizio 2016 e sceglieremo lì un nuovo segretario. Fino ad allora, guiderà il circolo il mio vice, Riccardo Piccoli”.   In realtà le “quasi dimissioni” di Farinetto nascondono serie motivazioni politiche. Altro non sono se non l'estrema conseguenza di una tensione che da mesi si respira all'interno dei Gd. Nello specifico è in corso un tentativo di “occupazione” della giovanile da parte dei big, in particolare dell'area Ds. L'obiettivo: eliminare ogni residua traccia degli svalutiani. Il primo passaggio della “purga” non poteva che essere la rimozione (indotta o provocata, fa poca differenza) di Farinetto, colpevole di non essere sufficientemente allineato con l'ortodossia.   Del resto i sintomi di questa lotta intestina filtrano già da quest'estate, da quando Farinetto, in un memorabile intervento all'assemblea del Pd, lo disse a chiare lettere: “Volevo venire qui con le mie dimissioni in mano. Questo clima da congresso eterno, all'interno della segreteria del Pd, non va bene. Ora basta, io voglio rimanere fuori. Qui il rischio è che se non fai parte di una corrente tu non possa fare nulla”. Furono parole al vento. In realtà il peccato originale di Farinetto è stato quello di essere troppo amico del dissidente Alessandro Svaluto, sin dai tempi in cui quest'ultimo era segretario del circolo Gd più sparuto ma bellicoso che si ricordi.   A far precipitare la situazione, a settembre, ci ha pensato Svaluto stesso, dimettendosi da consigliere comunale, in polemica con il gruppo consiliare e in particolare con il leader Daniele Volpatto. Un gesto che Farinetto ha difeso a livello sia personale che politico, in qualità di segretario del GD. Pare sia stato proprio un suo post di ringraziamento all'uscente Svaluto a far esplodere il bubbone. Le sue parole non sono andate giù nè ai big nè, e qui sta la novità, ad alcuni esponenti della giovanile. Gli echi di quelle tensioni sono rapidamente usciti dal circolo e l'esito della disputa è l'odierna uscita di scena, per quanto “mascherata”, di Farinetto.   E dire che lui ci aveva provato, a far crescere i GD. Ai tempi di Svaluto il circolo rappresentava l'unica anima critica del Pd che avesse il coraggio di “rompere i coglioni” ai big alla luce del sole. La gestione Farinetto è stata diversa. Senza rinunciare al dissenso, si è mosso con più diplomazia. Mai una polemica, mai un'intervista per sparare su questo o su quello (e ne avrebbe avuto occasione, visto che – pare – non lo invitassero nemmeno alle riunioni di maggioranza, ndr). È stato così conciliante che per un certo periodo i Ds hanno tentato di accalappiarlo proponendogli la segreteria del Pd, ma lui si è tirato indietro. Insomma, ha tentato la terza via, quella dell'autonomia. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lo hanno annientato.   I “grandi” hanno occupato la giovanile, o quantomeno si apprestano a farlo. Il nome del prossimo segretario, si mormora, è già scritto dalla scorsa estate: Luca Cavallero, 18 anni, studente al liceo classico con antiche (si fa per dire) simpatie per il M5S. Una creatura politica di Elena Piastra. È stata proprio l'opera di persuasione del vicesindaco, si dice, a strappare Cavallero dalle riunioni dei grillini e a condurlo, quest'estate, sotto i tendoni della Festa dell'Unità. Qui qualche vecchio militante comunista gli ha messo un bel grembiule addosso, lo ha spedito a servire pizze e costine e ha cominciato ad osservarlo con l'occhio lungo del talent scout.   Il resto Cavallero lo sta facendo da solo. Entrato in quattro e quattr'otto nel circolo dei Gd, ha ottenuto proprio da Farinetto la “delega” alla comunicazione e ha preso il compito molto sul serio. In attesa del congresso, da settimane spamma su facebook come non ci fosse un domani, anche a nome del circolo tutto.   Insomma, a primavera, sarà di nuovo battaglia di tessere. A meno che i “farinettiani” non rinuncino a battersi (forse pro Piccoli). E quindi a schiantarsi.  

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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