AGGIORNAMENTI
Cerca
14 Ottobre 2015 - 17:52
Darkem
Chiude i battenti la Wirelab di Scarmagno, del gruppo Urmet. Nata dallo spin off di Olivetti per ricollocare gli esuberi, era stata coinvolta nel 2013 dall'incendio dello stabilimento. In questi giorni, per altro, è iniziato il processo per accertare le responsabilità relative all'incendio. "Con la vicenda Wirelab siamo alla terza importante realtà nata dall'ex Olivetti che sta arrivando al capolinea negli stessi giorni - osserva Fabrizio Bellino, responsabile della Fiom-Cgil di Ivrea -: davanti a un problema sociale di queste dimensioni, non si può pensare di chiudere i battenti e lasciare a casa i lavoratori. Nei prossimi giorni, assieme ai lavoratori, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare questa cessata attività". "Alla lunga la strada delle ricollocazioni dei lavoratori ex Olivetti attraverso la costruzione di nuove aziende non ha retto per due ragioni - aggiunge Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil -: la debolezza dei soggetti imprenditoriali, ma soprattutto il disimpegno di Telecom e la crisi del suo 'sistema'. Naturalmente parliamo di lavoratori abbastanza anziani e non facilmente ricollocabili: l'incendio, a suo tempo, ha quindi soltanto accelerato questa deriva".
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.