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LOCANA- VOLPIANO. Scontro sul campo da calcio: volpianese alla sbarra per lesioni gravi

LOCANA- VOLPIANO. Scontro sul campo da calcio: volpianese alla sbarra per lesioni gravi

Il gioco si era fatto pesante sul campo da calcio della Valle Orco, durante una partita del campionato Csi dilettanti, quella sera afosa del 18 luglio 2012. Colpito da un calciatore della squadra avversaria del Volpiano, il bomber del Locana, padrone di casa, era caduto a terra rischiando la paralisi. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Cuorgnè, in ambulanza, e da qui al Cto di Torino, era stato operato e i medici erano riusciti a salvargli per miracolo l'uso delle gambe.

Adesso, per quei fatti, l'aggressore si trova alla sbarra: Pierluigi Campo, 45 anni, di Castiglione Torinese, deve affrontare un processo per lesioni aggravate, difeso dall'avvocato Orlando del Foro di Torino. Pierdomenico Rossio, 49 anni, professione vetraio, numero 9 del Locana, si è costituito parte civile, con l'avvocato Manuel Peretti, per chiedere il risarcimento danni.

L'ultima udienza si è tenuta lunedì scorso, di fronte al giudice Ludovico Morello per sentire i testimoni dell'accusa e della difesa. "Il portiere rinvia la palla in aria, Rossio trottella verso l'area, il difensore del Volpiano (il numero 14) gli scontra addosso – ha raccontato il capitano del Locana -. Una frazione di secondo: la palla era in aria quando ho visto i due giocatori scontrarsi. Subito dopo Rossio è caduto in terra. Era fermo, bloccato. A pancia in giù. Non riusciva a muovere né la schiena né le gambe. Si è formato un capannello, intorno a lui. L'arbitro ha stoppato la partita. Ed era una di quelle partite sentite, perché in classifiche le nostre squadre erano abbastanza vicine".

I giocatori del Volpiano, citati dall'avvocato Orlando, hanno preso le difese del loro compagno. Hanno parlato di uno scontro "accidentale". "Campo si è voltato di colpo e ha urtato l'avversario" ci è andato cauto Livio Mosca, residente a Volpiano, portiere della squadra, quello che aveva visto da più vicino l'urto. "Ci saranno stati due metri di distanza tra i due giocatori" ha aggiunto sostenendo che Rossio avrebbe mosso le braccia ed urlato insulti al suo aggressore, del tipo "testa di cazzo, bastardo, non riesco a muovere le gambe". Campo avrebbe ribattuto: "alzati, muoviti, non rompere". "Sì, si insultavano.." ha ammesso Mosca, senza esporsi, tuttavia, circa la reazione di Campo, con sui gioca tutt'oggi. Stesso discorso riguardo la testimonianza dell'attaccante Cristiano Viespoli, residente a San Benigno: "Rossio urlava a Campo: figlio di puttana".

Il locanese era rimasto a terra finché non era arrivata l'ambulanza. Arrivati i soccorsi, finita la doccia, i giocatori del Volpiano se n'erano andati a mangiarsi una pizza al ristorante

"Quella partita era sentita: ricorda se Rossio avesse segnato il goal contro la sua porta?" ha incalzato l'avvocato Peretti, ottenendo dal portiere un tirato "non so, non ricordo". E ancora: "Avete ancora visto Rossio giocare?". Risposta: "non abbiamo più giocato contro il Locana". Il legale di parte civile ha inoltre prodotto la documentazione medica che attesta i gravi problemi alla colonna vertebrale patiti da Rossio: l’ernia al disco gli si era infilata nel midollo a causa del colpo. Tanto che s'era reso necessario, per i medici, infilargli delle placche di metallo nella schiena. La riabilitazione era durata un anno. Oltre i danni fisici e morali, Rossio non ha potuto lavorare per diverso tempo, e tutt'oggi fa fatica, ha dovuto affrontare la depressione. "La documentazione medica – ha sottolineato Peretti – sconfessa la tesi dei testimoni della difesa secondo cui Rossio muoveva le mani".

Il processo è stato aggiornato al 9 novembre per sentire i consulenti di parte.

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