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07 Ottobre 2015 - 17:45
Cinque bossoli di pistola, calibro 9, sono stati trovati dal sindaco di Grugliasco, Roberto Montà, appoggiati al parabrezza della sua auto. Il mezzo era parcheggiato sotto casa. A denunciare l'episodio è stato lo stesso primo cittadino, che ha chiamato i carabinieri.
L'episodio a pochi giorni dalla dura contestazione, durante l'ultimo Consiglio comunale, da parte di un gruppo di antagonisti che protestavano per la decisione di sgomberare il centro sociale Barocchio per aprire una nuova struttura sanitaria per malati psichiatrici.
"Esprimiamo piena solidarietà al sindaco di Grugliasco Roberto Montà, vittima di un gesto grave di intimidazione e di minaccia che fa seguito ad altre deturpazioni e vandalismi che hanno colpito lo stesso Palazzo comunale.". Così il segretario del PD di Torino, Fabrizio Morri e la Segreteria della Federazione metropolitana. "Sarebbe auspicabile - aggiungono - che, contrariamente a quanto sta avvenendo, anche le forze politiche di minoranza a Grugliasco, anziché 'lisciare il pelo' ai violenti si unissero al Partito Democratico in una battaglia per la legalità. In ogni caso - concludono - il PD non lascerà soli i suoi rappresentanti nelle istituzioni, né si farà in alcun modo intimidire".
Anche Domenico Rossi, consigliere regionale del PD e vice presidente della Commissione legalità della Regione Piemonte, condanna "la vile intimidazione" ed esprime "solidarietà e vicinanza". "Non saranno simili gesti - afferma - a fermare il suo impegno a sostegno della legalità sia nella veste di amministratore pubblico sia in quella di presidente dell'Associazione Avviso Pubblico".
"Esprimo la mia solidarietà al sindaco di Grugliasco Roberto Montà e condanno gli autori della vile intimidazione: si sappia che le scelte di dove collocare le Rems non possono certo essere contestate a colpi di bossoli".
L'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, commenta così la notizia dei bossoli di proiettile lasciati sull'auto del primo cittadino di Grugliasco, dove secondo il progetto della Regione dovrà sorgere una Rems destinata ad ospitare nella massima sicurezza un numero esiguo dei pazienti psichiatrici in attesa di completare il loro percorso.
"Se la minaccia subita dal Sindaco Montà risultasse davvero riconducibile all'area dei centri sociali che contestano la decisione della Regione per non essere sgomberati da una struttura che occupano abusivamente da molti anni - aggiunge Saitta - è bene ribadire subito che non ci facciamo spaventare dalle minacce: stiamo dando attuazione a una scelta nazionale, sostenuta da tutte le forze politiche e che riguarda tutte le Regioni italiane, finalizzata al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Chiudere gli Opg è una scelta di civiltà, di cui essere fieri dopo anni in cui nessuno si è preso la responsabilità di affrontare tale problema".
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