Una cosa è certa: Alessandro Svaluto Ferro non mancherà al suo ex capogruppo Daniele Volpatto. Nel consiglio attualmente in corso Volpatto ha commentato con un durissimo intervento la decisione del consigliere dissidente di dimettersi dal parlamentino, pur rimanendo nel PD. Lo ha fatto dopo aver ascoltato tutti i gruppi di minoranza e l'altra dissidente Caterina Greco che lodavano la scelta di Svaluto, motivata dalla delusione provocata dalla scarsa incidenza nell'attività amministrativa del suo ruolo di consigliere. “Ho letto online la motivazione delle dimissioni di Svaluto – ha esordito Volpatto – Lui ha scelto, come sempre, di affidarsi ai media e ai social. Questione di stile. Io, quelle cose, le avrei dette prima al gruppo di cui faccio parte. Ma da capogruppo ho il dovere di difendere tutti i consiglieri del mio gruppo. Penso a Chiara Gaiola, a Luca Rivoira, a Roberta Cadoni, che hanno dimostrato di studiare e di impegnarsi. Penso a Stefania Rotundo che da segretaria del Pd, con la Festa dell'Unità, ha messo in piedi un bel momento di confronto politico con la cittadinanza. Certo che chi a quella festa non ci è venuto (Svaluto, ndr) non ha potuto ammirare questo sforzo". Il capogruppo ha proseguito il suo atto d'accusa declinando un confronto fra il resto dei giovani del Pd e Svaluto. "Questi ragazzi (quelli allineati, ndr) c'erano, quando qualche mesi fa c'era da difendere il centro Fenoglio dagli estremisti (i militanti di Casa Pound e Lega Nord, ndr). Questi ragazzi hanno avuto l'umiltà di studiare, di prepararsi, di fare proposte. Se invece guardi costantemente le persone dall'alto in basso, allora non fai politica, fai un'altra cosa. Questi ragazzi non hanno chiesto ogni carica che gli fosse passata innanzi ancora prima di imparare a stare seduti su questi banchi”. Un riferimento, quest'ultimo, all'”autocandidatura” di Svaluto alla carica di assessore, all'indomani delle elezioni. Volpatto ha quindi affrontato il tema, sollevato dal dimissionario, della mancata discussione nel gruppo consigliare e nel Pd. “Le assemblee del Pd sono pubbliche da anni. Di confronti, nel partito, ne abbiamo fatti tante. Ma gli scontri politici vanno fatti guardando negli occhi le persone con cui discuti, perchè se no viene meno il rispetto che si pretende. Poi si può decidere di fare la politica “semplice” della Festa dell'Unità o un altro genere, sono scelte. Ma occorre il rispetto dei colleghi di partito, non si può andar via appena lo scontro si fa un po' duro. Pensare che noi tutti siamo cooptati è la peggior offesa che si possa fare all'intelligenza e alle nostre libertà”. Volpatto ha concluso citando Ernesto Che Guevara: “Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso”.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.