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22 Settembre 2015 - 10:49
Dieci milioni di euro per mettere in sicurezza tutto il territorio piemontese. E' la cifra di cui dispone la Regione per intervenire sul dissesto idrogeologico.
Solo quattro milioni di euro servirebbero per Settimo Vittone. "Sarebbe inutile vederci assegnati, per dire, 400mila euro..." riflette l'Assessore ai lavori pubblici Enrico Groccia, interrogato sul tema, lunedì sera, in apertura del consiglio comunale, dall'esponente di minoranza Costantino Salaris. Che fa quindi il Comune: getta la spugna?
Secondo Salaris l'Amministrazione dovrebbe darsi una bella mossa e battere i pugni in tutte le sedi istituzionali. Non foss'altro perché, in gioco, c'è la sicurezza di ben 66 famiglie (per circa 500 abitanti) che nei mesi scorsi han firmato la petizione, promossa e trasmessa agli uffici torinesi degli Assessorati regionali ai Lavori Pubblici e alla Difesa del Suolo, dallo stesso consigliere di minoranza. Ma anche la sicurezza dei bambini che frequentano la scuola media, edificio posto sotto il rischio di frana, com'è emerso in un recente tavolo estivo tra i vari enti a Quincinetto.
Preoccupano le condizioni del Rio Calamia, i cui bordi sono "mangiati" in più punti. Il terreno cede. E ad ogni pioggia i residenti non possono far altro che incrociare le dite e "che Dio ce la mandi buona". Non sono troppo lontani i ricordi dell'alluvione del 2000 e dei danni provocati tra Ivrea e Borgofranco (qui l'ex Sindaco Ferrando, già deceduto, era stato condannato persino ad un lauto risarcimento danni, poiché gli erano state contestate le misure preventive di sicurezza prese).
"Dal 2013, anno dell’ultimo evento alluvionale – va all'attacco Salaris -, non si è mai discusso seriamente dell’argomento. Tranne quando si propone al consiglio comunale di approvare i bilanci, con cifre spalmate negli anni futuri. Come se le zone a rischio guardassero le scadenze o i bilanci comunali. Inoltre mai, in Consiglio, non si è mai sentito parlare della sicurezza della scuola, che è a rischio, come dichiarato dalla direzione Regionale Difesa Suolo. Significa che questa Amministrazione, in questi suoi sette anni di mandato, avrebbe dovuto dare priorità a questa situazione. Stiamo parlando di un luogo frequentato da adulti e bambini"".
Da Borgofranco arriva persino la proposta di Fausta Francisca, ex primo cittadino oggi all'apposizione, condivisa da diversi altri colleghi amministratori, di trovare una nuova sede ed un unico polo per il territorio della Dora Baltea. "Prima di badare alla sistemazione dei locali interni, si dovrebbe pensare alla sicurezza del sito" tuona Francisca.
Nel corso del 2015, infatti, l'Amministrazione settimese ha speso soldi pubblici per adeguare l’istituto ai fabbisogni degli alunni, intervenendo su locali, impianti.
"E' inutile sperare che non accada niente – aggiunge Salaris -. Se dovesse accadere, la responsabilità sarà del Comune, che per questo deve trovare vie alternative, se non può ottenere i contributi sufficienti dalla Regione. Per quel sito non bastano interventi tampone, ne abbiamo già avuta la dimostrazione. Le dichiarazioni del tipo 'non possiamo farci nulla' stanno destando preoccupazione nelle famiglie che, ogni giorno mandano i loro figli a scuola, come in ogni persona che ci lavora al suo interno".
Salaris ci va giù pesante: "la giunta Noro preferisce, dopo 50 anni di storia, farsi portare via la scuola dal territorio, piuttosto che appoggiare la protesta dei suoi abitanti ed intervenire energicamente e prontamente negli uffici competenti non solo regionali ma nazionali per la risoluzione del gravissimo problema".
Lui ha sollevato l'argomento fin dalla campagna elettorale del 2014, forte anche dell'esperienza a Tavagnasco, dove, da Assessore, aveva costituito il gruppo Intercomunale di Protezione Civile. "Avevo già messo nei punti principali la sicurezza dei torrenti – spiega Salaris - proprio perché ne conoscevo la gravità".
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