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04 Settembre 2015 - 12:16
Nessun ristorno ai soci. In compenso arriverà, per quel che potrà consolare, lo sconto id un centesimo al metro cubo sulle prossime bollette del gas. Questo ha deciso ad ampia maggioranza l'assembea dei soci, nella seduta convocata lo scorso mercoledì sera dal nuovo cda, presieduto dal giovane Andrea Ardissone, dopo aver scalzato il più attempato, "ma giovane di spirito", come si definisce lui, Ivan Pescarin. Il bilancio è stato ripresentato,a distanza di due mesi e mezzo. Bocciato, il 19 giugno scorso, sul filo del rasoio, nel calderone delle polemiche e degli scontri per l'inseguimento delle poltrone per il prossimo triennio.
"Non possiamo garantire lo storno – ha motivato il nuovo Presidente Ardissone – perché il bilancio 2014 chiude con un passivo". Dall'attivo, un po' "forzato", di Pescarin, al passivo, per un massiccio spostamento: nell'occhio del ciclone (principale ragione della mirade di polemiche esplose in primavera) la collocazione della plusvalenza, generata dal conferimento del ramo d'azienda da Aeg alla "figlia" Aeg Reti Distribuzione srl. Se fino allo scorso anno Aeg Reti affittava le tubazioni del gas, dal 2015 le acquisisce, come previsto dalla nuova normativa in materia. La "furbata", messa in atto dal vecchio cda, e già contestata anche dal collegio sindacale nella sua relazione, di inserirla come entrata ordinaria, portava ad un + 53,4milioni di euro. Compensando così il buco Tradecom di 35milioni di euro. "Quella voce va indicata tra le entrate straordinarie, e non nelle ordinarie" sostenevano i rappresentanti della Lista 1901. Detto, fatto.
"Il bilancio presenta una perdita di 16.051.466 euro – ha illustrato Ardissone al nutrito gruppo di oltre cinquecento spettatori e soci -. Lo abbiamo compilato nel più breve tempo possibile, per la necessità di garantire operatività sul mercato". Specie in vista della gara d'ambito per l'affidamento della rete del gas. Aeg Reti se la vedrà con Italgas. Nel caso in cui vinca, dovrà trovare 40milioni di euro, in quanto l'una dovrà acquisire la rete in possesso dell'altra. Sarà il Comune di Ivrea a dover bandire la gara, a breve. Sarà questa l'imminente grande sfida.
"I principali effetti – ha precisato Ardissone - sono proprio i seguenti: eliminazione della proposta di ristorno ai soci, adeguamento del fondo svalutazione crediti, adeguamento del fondo rischi, aggiornamento del conteggio delle imposte". Restando ai numeri, l’esercizio 2014 si chiude con un’utile di bilancio di 21 milioni e 664 mila euro. Il totale dei ricavi al 30 giugno 2015 si aggira sui 228 milioni, il totale dei costi diretti supera i 219 milioni, il margine operativo lordo è di poco superiore a 5,5 milioni di euro. Cambio di rotta sul futuro finanziario. "Ci occuperemo del monitoraggio e della gestione dei rischi aziendale per evitare situazioni analoghe a Tradecom" annuncia Ardissone, intenzionato a tornare alla
natura "sociale" delle cooperativa, a dispetto dell'impronta imprenditoriale con cui Pescarin è riuscito a far ingigantire l'azienda in questi anni. "Cercheremo di aumentare la vicinanza di Aeg ai soci, sia a livello di partecipazione che di servizi" ha riferito grossomodo il neo presidente.
Mansueto e silenzioso Ivan Pescarin, seduto in minoranza sebbene, prima che iniziasse la seduta, il suo gruppo abbia distribuito ai soci tre pagine di contrarietà al dietrofront sul ristorno. "La società di revisione (Detoille & Touche) – han scritto Pescarin e colleghi – afferma che entrambi i bilanci 2014, quello di giugno e quello di settembre, sono conformi ai criteri di redazione secondo i principi di revisione emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e le disposizioni di legge". Con la differenza che "nel nostro bilancio di giugno, c'era indicato a chiare lettere l'importo di 1.275.000 euro di ristorno a 18mila soci che rappresentano l'85 per cento del totale dei soci. Oggi? Sorpresa!".
Il bilancio è ciononostante passato con 430 "sì" sui 561 presenti alle Officine H, 71 astenuti (tra cui Pescarin) e 48 "no". Scarno il dibattito, non fosse per la difesa dell'ex Presidente assunta da Rita Munari. "Se l'azienda è in difficoltà – ha affermato, pungente, Munari – perché il cda non si riduce lo stipendio?". "Imparziale" Alberto Valtorta, esponente Adoc (associazione dei consumatori di Ivrea), convinto della "corresponsabilità" sia dei passati dirigenti, che dei nuovi. "Ad oggi nessuno ancora ci dice – è andato all'attacco - come sia possibile recuperare il deficit di 35 milioni di euro del buco Tradecom".
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