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PEROSA. Un plastico al Museo Memorie del Tempo

PEROSA. Un plastico al Museo Memorie del Tempo
Il plastico di Perosa esposto al Museo didattico "Memorie del Tempo". Merito di un'idea, e del lavoro manuale, di Andrea Bertolino, neo laureato in filosofia all'Università di Torino, che dal mese di giugno (e fino all'11 ottobre prossimo) cura le aperture lungo i fine settimana (il sabato dalle 15 alle 18, la domenica anche il mattino, dalle 10 alle 12), dopo aver partecipato al consueto bando della rete museale Ami (Anfiteatro Morenico di Ivrea), la quale raggruppa ben dodici musei del territorio canavesano e biellese. Ad aiutarlo, hanno contribuito Sara Foglino (di Torino) e Paolo Miglio. Il plastico è stato realizzato principalmente con cartapesta, reti di metallo, legno di balsa e colori acrilici. Un mese di lavoro. Perosa Andrea Bertolino col plastico"L'idea mi è venuta in mente dopo una visita al museo di Caravino (Ecomuseo Impronta del Ghiacciaio) – racconta Andrea Bertolino -. Al suo interno, infatti, è presente un plastico dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea e sono rimasto colpito dal fatto che i presenti, invece di prestare attenzione ai vari cartelloni esplicativi relativi alla formazione delle morene canavesane, abbiano preferito studiare il modellino. A quel punto, vista la notevole carica attrattiva di quel plastico, ho pensato di poter realizzare qualcosa di analogo da poter lasciare fuori dal museo: una sorta di piccola calamita con la quale attirare i visitatori meno temerari, ma più curiosi e un modo, inoltre, per cercare di coinvolgere e aiutare anche i bambini a scoprire qualche piccola curiosità su Perosa Canavese". Il Museo Didattico Memorie del Tempo è stato ideato da Luciano Gibelli proprio per coinvolgere il più possibile bambini e ragazzi. Al suo interno si possono trovare attrezzi agricoli, relativi ai mestiere, alla casa, antichi arnesi da gioco, mobili e indumenti. "Al termine del mio ruolo di Operatore Museale – anticipa Bertolino - il plastico verrà, molto probabilmente, posto sul tavolo della saletta d'ingresso del Comune, proprio per far sì che possa essere visto e conosciuto da quante più persone possibili". E Bertolino non tralascia qualche "consiglio" per il futuro, per poter valorizzare il museo. "Fondamentale – dice - sarebbe cercare di promuovere l'intero paesino. Ma, prima ancora, non esiste valorizzazione senza mantenimento, e data l'umidità insistente che grava sul Museo di Perosa, gli oggetti al suo interno necessitano e necessiteranno sempre di costante restauro. Il primo, vero passo, sarebbe, quindi, trovare una collocazione maggiormente ideale". I numeri parlano da sé: i mesi di giugno e luglio non hanno raggiunto, sommati, i venti visitatori. La situazione è decisamente migliorata ad agosto, raggiungendo un picco di 35/40 visitatori. Complice, anche, il Ferragosto Perosiese organizzato dalla Pro Loco, al quale si è cercato di appoggiarsi realizzando un'apertura straordinaria fino a sera. Il tipo di pubblico? "Sostanzialmente vario – risponde l'operatore museale -. Bambini, adulti e anziani, principalmente di Perosa, ma anche di altre zone del canavese".
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