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SAMONE. Emergenza personale: in Comune solo mezza impiegata

SAMONE. Emergenza personale: in Comune solo mezza impiegata

Manca il personale e il Comune rischia di andare in tilt. In Municipio è rimasta, in queste settimane, soltanto mezza impiegata. Nemmeno tutta intera. Mezza. Tra chi è in ferie o in malattia, e chi, come la ragioniera, è prossimo alla pensione. "La situazione è grave, rischiamo di non poter tenere nemmeno aperti gli uffici al pubblico – constata il Sindaco Lorenzo Poletto -. Se la nostra impiegata non avesse rinunciato alla ferie (per motivi suoi personali le ha disdette), ce li saremmo trovai chiusi per quindici giorni. Sembra una stupidaggine, ma di questo passo diventa un problema persino venire a farsi fare una carta d'identità". La situazione è grave per tante ragioni. Perché in passato non sono state fatte assunzioni, perché son trascorsi anni in cui, per esempio ai tempi del Sindaco Maurizio Giovando, era lui a farsi carico di parecchia attività burocratica. E adesso, che gli impiegati servirebbero, non si può assumerebbe per i vincoli imposti da Roma. I Comuni sono obbligati ad assorbire i dipendenti pubblici lasciati a casa dopo la chiusura delle Province. Con tutti i guai che ne conseguono: se nei piccoli comuni un impiegato si occupa un po' di tutto, in provincia le competenza erano più settoriali. Così si rischia, per esempio, di chiedere un ragioniere e di ritrovarsi un cantoniere. Perché la mobilità è basata sull'inquadramento e non sul profilo professionale. E andrà avanti finché, non soltanto non saranno assorbiti tutti i lavoratori di Torino, ma di tutte le province di Italia. Da Samone fino ad Agrigento. "Una situazione tragico kafkiana" commenta il segretario comunale Luigi Cunti.

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