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28 Agosto 2015 - 10:44
Minoranza contraria al "regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la valorizzazione dei beni comuni urbani". Con questo voto si sono espressi i consiglieri Luisa Spairani e Maurizio Giovando in Consiglio Comunale. Motivo? Secondo i due, prima di approvare qualsiasi regolamento, bisogna sentire le associazioni. Non la pensa evidentemente così il collega Matteo Bonacci, che invece ha votato a favore, insieme a tutta la maggioranza.
"Prima di portare in Consiglio questo punto, dovevate convocare un incontro" han protestato Giovando e Spairani. "In linea di massima – ha aggiunto la capolista – sono d'accordo. Il confronto con le associazioni era un punto che avevo nel mio programma elettorale. Ma noi nella comunicazione ci crediamo, invece di calare un regolamento dall'alto si poteva condividere". Polemica sterile secondo il consigliere Daniele Brillante. E' stato lui a proporre l'iniziativa, sulla scorta di regolamenti già approvati a Ivrea e in altri paesi. "Serve – ha spiegato Brillante – affinché i cittadini possano aiutare il Comune, per esempio nella pulizia delle erbacce. Alcuni ce lo hanno già chiesto. Potrebbe esser utile anche per la scuola. E' un atto propedeutico, perché al momento chi volesse svolgere volontariato per il Comune non può farlo. Con il regolamento si garantiscono le assicurazioni". Il Sindaco Lorenzo Poletto ha chiarito che "l'incontro sarà organizzato nei prossimi mesi. Noi lo pubblicizzeremo, dopodiché chi vorrà aderirà". La maggioranza ha anche invitato l'opposizione a discutere sui punti, disponibile a rivederli.
Un punto interrogativo sui migranti. Potranno partecipare? "Mi sono confrontato con Montalto Dora – risponde Brillante – e mi farà avere tutto ciò che serve. Non so quanti migranti arriveranno da noi, bisognerà sentire la cooperativa Pollicino".
Non sono mancate divagazioni sul tema, con il Sindaco Lorento Poletto che si è messo a disquisire sul valore del volontariato e sulle difficoltà di trasmettere gli usi di generazione in generazione. "Io sono un alpino, ho 63 anni – ha detto –, se mi guardo dietro non c'è nessuno, e sinceramente credo che le associazioni andranno a morire".
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