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LUSIGLIE'. Nessuna crisi di maggioranza. Bilancio approvato seppure in ritardo

LUSIGLIE'. Nessuna crisi di maggioranza. Bilancio approvato seppure in ritardo

Lusigliè in mezzo il Sindaco Angelo Marasca

Il Sindaco Angelo Marasca non è riuscito a rispettare le scadenze per l'approvazione del bilancio di previsione 2015. Per carità, nulla di grave. Da Roma è stata data la scadenza, diciamo, "consigliata", non obbligatoria, del 31 luglio. Tutta colpa dei numeri, che sono mancati nella seduta inizialmente fissata per il 15 luglio scorso, tanto da farla slittare a mercoledì 5 agosto. Messo ai voti, infatti, l'importante documento di previsione economica, aveva ottenuto soltanto i tre voti favorevoli del primo cittadino e i tre i voti contrari dei consiglierti di minoranza Fulvio Franzino, Gennaro Raso e Giovanni Vitton Mea. Ago della bilancia: il voto di astensione del consigliere di maggioranza Vladimiro Ernesto Tisa, Lusigliè maggioranzacomprensibile, essendo subentrato proprio in quella serata a Davide Lege, quest'ultimo dichiarato decaduto, come prevede il Regolamento, in quanto è stato già assente, per quattro di fila, senza giustificato motivo, alle sedute del Consiglio. Tisa va a sostituirlo, di conseguenza, anche nella Commissione per l'Agricoltura e le Foreste, surroga votata nello stesso frangente. C'è chi ha sospettato persino una crisi interna alla maggioranza. Anche per le importanti assenze dell'Assessore al Bilancio Alessio Denis Capello, dell'Assessore Graziano Laurenti e del consigliere di maggioranza Mattia Toscana. Risultato: il bilancio non è stato approvato. Ci son volute due settimane per portarlo nuovamente ai voti. Mercoledì scorso la seduta è stata lampo ed ha smentito i sospetti di rotture interne. Presenti tutti, stavolta, sette voti a favore e confermati i tre contrari dall'opposizione. "Nessuna rottura, sono io a redarre il bilancio, perché non dovrei votarlo?"evidenzia infatti Capello.

Entrando nei numeri, si prevedono entrate da tributi per 429mila euro e soltanto 14.557 dagli enti superiori. l'Irpef resta invariata allo 0,6 per cento. La Tasi, invece, sale in picchiata al 2,8 per mille, per garantire un introiti, nelle casse comunali, di quasi 70mila euro, per finanziare i servizi erogati dall'ente (illuminazione pubblica per 17.500 euro, manutenzione strade e aree pubbliche per 18mila euro, servizi socio-assistenziali per 19.700 euro, polizia municipale per 12.800 euro e 1200 euro per la protezione civile). Punto sul quale la minoranza si era astenuta al Consiglio del 15 luglio.

E' stato rinviato al 2016 il passaggio al bilancio "armonizzato", secondo il decreto legislativo 118/2011 che sostanzialmente prevede una diversa rendicontazione dei residui (debiti e crediti) affinché il documento sia il più possibile veritiero.

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