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ROMANO. Opere pubbliche. Per un paese da vivere: "attenzione anche ad aree periferiche"

ROMANO. Opere pubbliche. Per un paese da vivere: "attenzione anche ad aree periferiche"

Il gruppo di minoranza "Per un paese da vivere"

Opere pubbliche nel 2015? Tutto dipenderà dall'arrivo o meno di finanziamenti dagli enti superiori. Lo ha riferito l'Assessore al Bilancio Silvana Carletti nell'ultimo Consiglio Comunale, cominciando che tasse e tariffe resteranno invariate e verranno mantenuti i servizi, con un occhio di riguardo al sociale, dall'ambulatorio infermieristico alle integrazioni in base all'Isee arrivando all'utilizzo di voucher per far lavorare romanesi in difficoltà, come aiuto cantonieri nella manutenzione del verde.

Scettica la minoranza "Per un paese da vivere", convinta che, se i criteri resteranno quelli del click day che ha caratterizzato il bando "6000 campanili", "avremo poche possibilità di accedere ai finanziamenti". Non solo. Il capogruppo, Stefano De Bei, si è detto d'accordo sulla valorizzazione del centro storico "ma – ha precisato – ci sono aree marginali che necessitano di interventi. Per il paese spesso mi sento dire: ah, ma si sono dimenticati di noi...".

Nel cassetto, infatti, ci sono diversi progetti, per i quali il Comune ha già stanziato parecchi soldini, ma concentrati soprattutto sul centro storico, fatta eccezione per il rifacimento del tetto dell'ex scuola di Cascine, per cui son stati chiesti 33mila euro alla regione. C'è la realizzazione di uno spazio pubblico in via San Prospero, con un progetto da 200mila euro. La realizzazione di una pista ciclabile sulla sp fino a Scarmagno, per cui, per ora, è stato affidato uno studio di fattibilità per 1200 euro. Altro studio per il restauro del porticato dell'ex pozzo comunale in Via Santa Teresina, angolo Via Montegrappa, che si accosterebbe per altro al piano di recupero presentato dalla società Magnolia Bianca, proprietaria dell'immobile al civico 25.

Resta il restauro di Palazzo Bellono, già avviato, con tanto di posti auto e messa in sicurezza, per cui, a bilancio 2015, il Comune integrerebbe il finanziamento ottenuto dalla San Paolo mettendo altri 17mila euro. Il progetto, redatto dall’Arch. Michela Lageard (e costato 15mila euro), prevede una spesa complessiva di 59.015 euro e si articola in due separati interventi, affidati alla compaesana Cinzia Avanzi. La prima parte prevede, per un importo di 39.600 euro, il restauro, consolidamento e finitura della sala rossa (4.200 euro), del boudoir (8.300 euro), dell’atrio e dello scalone (22mila euro) e la sistemazione intonaco e pittura nel corridoio al pian terreno (1.500 euro). La seconda parte, per 19.415 euro, consiste nel restauro, consolidamento e finitura della sala degli uccelli (6.300 euro), del restauro delle sei porte e delle rispettive sovrapporte (7.620 euro), nel restauro di alcuni serramenti (3.730 euro).

Nel mese di gennaio il responsabile del servizio tecnico, con apposita determina, ha anche affidato alla ditta Teatrasudio di Torino un incarico per la redazione di un dossier di candidatura, per ottenere contributi presso le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt anche per l restauro della Chiesa di Santa Marta e della Torre.

 
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