Poco meno di cinquanta persone alla manifestazione della Lega Nord e Casa Pound davanti al centro Fenoglio, poco meno di cento al corteo antagonista al Borgo Nuovo e almeno un centinaio di uomini fra polizia e carabinieri dislocati in vari punti della città per garantire l'ordine pubblico. Questi i numeri delle mobilitazioni che stamattina hanno animato le strade Settimo Torinese.
Carabinieri e polizia scortano il corteo
La Destra al Fenoglio
Fuori dai cancelli del Fenoglio, per protestare dietro lo striscione “Prima gli italiani” c'era il presidio della Lega Nord e di Casa Pound. Fra gli altri, spiccavano i leghisti settimesi Francesco Vamo e Gian Luigi Cernusco, in prima fila a scandire lo slogan “Basta clandestini!”. I manifestanti sfoggiavano cartelli dalle scritte eloquenti: “Cooperative sociali papponi di Stato” o “Profughi? No, Vigliacchi che abbandonano le famiglie”. A due passi da loro, uno sparuto gruppo di “antagonisti” (4 in totale) che mostravano un cartello “restiamo umani”. Fra i due schieramenti – controllati a vista dalle forze dell'ordine - è volato qualche “vaffa” e poco più.
La Sinistra al Borgo Nuovo
Molto più lontani, a sfilare per le vie del Borgo Nuovo, il corteo delle forze autodefinitesi "antifasciste", a cui hanno aderito Cgil, Cisl e Uil, Rifondazione, Sel, un gruppetto di anarchici e alcuni rappresentanti dei centri sociali, oltre a svariate associazioni.
Il corteo della sinistra in via Leini
“Difendiamo la Costituzione”, “Fermare le stragi in mare”: questi gli striscioni che hanno attraversato via Leini, scortati da un nutrito numero di poliziotti fino al monumento ai partigiani di via Ceresole. Nel gruppo era presente anche don Paolo Mignani, il parroco dei Mezzi Po. C'erano inoltre esponenti dell'Anpi di Chivasso, ma non di Settimo. Non si sono registrate tensioni fra i due schieramenti, che del resto non sono neanche venuti a contatto, e intorno alle 11,30 entrambi hanno smobilitato.
Il Pd in conferenza stampa
Nel frattempo il Pd settimese e istituzioni locali (che si sono dissociate da entrambe le manifestazioni), assieme al comandante del centro Ignazio Schintu hanno tenuto una conferenza stampa al Fenoglio per spiegare le mosse che l'amministrazione ha intrapreso per garantire accoglienza, integrazione e aiuto ai settimesi in difficoltà. “Siamo qui perché vogliamo essere vicini ai deboli - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Puppo - Il Centro Fenoglio non serve solo ai richiedenti asilo, ogni giorno la sua mensa sfama una cinquantina di italiani in difficoltà”. Commentando l'ampio dispiegamento di forze messe in campo dalla Prefettura per garantire la sicurezza, Puppo ha aggiunto, con una punta di polemica: “Come Comune, fra spese e utenze spendiamo 20mila euro l'anno per il Fenoglio. Non so quanto siano costate alla collettività le due manifestazioni, ma immagino che non andremo lontani da quella cifra”.
I profughi
In tutto questo, di profughi non se n'è visto uno. Erano stati “invitati” a non uscire dal compound per evitare di surriscaldare il clima, e malgrado gli slogan leghisti che risuonavano al di là dei cancelli, nessuno ha abbozzato provocazioni. Nelle prime ore del mattino al centro erano giunte 42 donne nigeriane (molte in fuga dai terroristi islamici di Boko Haram) che avrebbero dovuto essere smistate nei centri di accoglienza piemontesi. Per motivi di sicurezza sono invece rimaste al Fenoglio, in attesa della fine del presidio.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
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