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28 Luglio 2015 - 08:30
Teppistelli in azione a Scarmagno. Da un mese e mezzo le scorribande dei ragazzini, in giro per il paese e le frazioni, stanno lasciando la firma in diversi luoghi. Sui muri delle case e sui cancelli, così come sulla bacheche. Numerose le scritte (parolacce, per lo più) e i ghirigori realizzati con bombolette spray un po' dappertutto. Tra insulti di vario tipo, possiamo citarne uno dei più "leggeri": "malati di mente" sui muri di Villa Giada.
Non solo. Giocando a calcio su un terreno privato, alcuni ragazzi hanno scavalcato la recinzione delle case, provocando danni materiali a piante da frutto coltivate in alcuni fondi, e oltretutto con il rischio di ferirsi.
La gente non ne può più, tanto che nelle settimane scorse è partita una raccolta firme, sottoscritta da un centinaio di abitanti, per lo più anziani, per sollecitare provvedimenti da parte dell'Amministrazione Comunale.
Di questo si è parlato ancora l'altro giovedì sera, durante il Consiglio Comunale. Adriano Grassino (era assente il capogruppo Paolo Puppato), dai banchi della minoranza, ha presentato un'interrogazione orale, chiedendo di mettere a disposizione un campo da calcio per i ragazzi. Non per emarginarli, ma per riuscire a gestirli e a contenerli, evitando danno in giro per il paese.
Se proprio fosse necessario, Grassino ha ventilato l'ipotesi di firmare un'ordinanza, anche se l'utilizzo del suolo pubblico è già disciplinato dai regolamenti di polizia urbana. "Su facebook – ha fatto presente Grassino – girano commenti di alcune persone che lamentano la mancanza di una presa di posizione da parte dell’Amministrazione Comunale. In determinati orari, previsti dalla legge e su suolo pubblico, non si possono svolgere attività e giochi che possano creare disagio e disturbo alla popolazione".
Per la minoranza la soluzione ci sarebbe, e sarebbe molto semplice: ripristinare l’area già adibita al gioco del calcio in prossimità dell’attuale campo sportivo. "In questo modo – ha fatto presente Grassino -, oltre ad annullare in modo definitivo i motivi di attrito tra i residenti nella zona interessata, consentirebbe ai ragazzi di disporre di un’area idonea (anche se magari ristretta e limitata) per tirare quattro calci al pallone in tutta sicurezza. Senza recare disturbo alcuno e di usufruire dei servizi già presenti in loco".
Quasi d'accordo il Sindaco Pierluigi Bot Sartor. Contrario l'ex Assessore Francesconi, convinto che non si possano mettere i lacci ai polsi ai ragazzi... Perché su, da che mondo è mondo, i giovani han sempre tirato quattro calci al pallone, e magari fatto anche qualche danno, in giro per le strade...
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