Hanno reso noto il loro “profondo sentimento di insoddisfazione” nella gestione del Centro di riabilitazione visiva di via Costantino Nigra con una lettera al Direttore Generale dell’ASL TO-4, all'Assessore Regionale alla Sanità ed al Sindaco di Ivrea. Sono 27 utenti e tutti si sono firmati con nome e cognome: Ivo Cavallo (Borgofranco di Ivrea), Pasquale Pellicanò (Caluso), Lucia Travino (Ivrea), Gianfranco Mondino (Mazzè), Consolata Barra (Ciriè), Maria Godani (Vische), Natascia Capellato (Castellamonte), Katia Maggisano (Strambino) Erik Piovanelli (Fiorano), Daniel Piovanelli (Fiorano), Alessandra Bersano (Fiorano), Gabriella Ghisi (Ivrea), Gabriele Cavaretta (Ivrea), Sergio Cagnasso (Castellamonte), Anastasia Cerrelli (Vallo di Caluso), Piero Maglione (Cossano ), Antonino Martino (Chivasso), Bruna Turino (Vallo di Caluso), Candida Perez (Cuorgnè), Erika Fiorino (Montanaro), Luigi Nepote Fus (Colleretto Giacosa), Luigi Maniezzo (Pavone), Vittorio Chiapino (Casalborgone), Natalina Mila (Mazzè), Olga Odintsova (Cossano ), Michela Vita (Settimo Torinese), Tommasa Garau (Spineto). Cosa dicono? Semplicemnete che il “calo di frequenza registratosi non dipende in alcun modo da una diminuzione delle esigenze espresse dal territorio ma rappresenta, al contrario, il frutto di una gestione inefficente e poco attenta...”. E già questo basterebbe per l’apertura di un’indagine dell’Asl, non foss’altro per l’esistenza di un obbligo alla vigilanza che spetta ai committenti delle gare d'appalto ed a coloro che devono garantire standard accettabili nei servizi sanitari pubblici Ma non basta ancora. “Dobbiamo fare presente che il personale operante nel centro si mostra costantemente insensibile ed incompetente. Molti utenti vengono trattati con indifferenza ed arroganza. Nonostante il centro abbia, ad esempio, una sua piccola sala d'attesa, i disabili sono invitati ad attendere gli operatori all'esterno, in piedi e senza accoglienza. Parecchi inconvenienti si sono inoltre verificati sulla prescrizione degli ausili protesici, per una scarsa conoscenza dei codici del nomenclatore e delle prassi instauratesi nella nostra ASL. Cosa assai grave è poi quella di aver inopinatamente sospeso gli interventi domiciliari di riabilitazione alla mobilità, interventi che sono specificamente previsti nella convenzione e nelle delibere regionali che regolano questo settore. Tutti e 27 i firmatati chiedono infine “come l’ASL intende utilizzare i fondi vincolati risparmiati con la gara d'appalto al ribasso svoltasi nel 2014 e la differenza rispetto a quanto ricevuto dalla Regione Piemonte....”. E questa sì che è una bella domanda...
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