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SETTIMO. Bruciate le rampe, la rabbia degli skaters. "Ci vogliono mandare via"

SETTIMO. Bruciate le rampe, la rabbia degli skaters. "Ci vogliono mandare via"

Una delle rampe bruciate

IL ROGO

  Le fiamme sono divampate nel cuore della notte. Sul posto, avvertiti dai residenti, sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. I piromani non sono stati visti, ma i militari indagano per scoprire i responsabili dell'incendio, che è sicuramente doloso.   A bruciare, assi di legno e transenne in plastica utilizzati dagli “skaters” per i loro salti. Il fuoco è stato appiccato, probabilmente utilizzando della benzina, in almeno due punti, danneggiando considerevolmente le rampe.  

LA RABBIA DEGLI "SKATERS"

Alcuni degli "skaters" mostrano i danni provocati dall'incendio Alcuni degli "skaters" mostrano i danni provocati dall'incendio
Oggi pomeriggio, giovedì, intorno alle rampe ci sono diversi ragazzi. La maggioranza sui 20 anni, altri un po' più giovani. Qualcuno prova a saltare comunque, sullo skate o con la bici, ma con le strutture in quelle condizioni è difficile. L'umore è nero. “Qui ci vogliono mandare via, l'abbiamo capito”. Ce l'hanno con i giornalisti. In particolare con il nostro giornale, la Nuova Voce, che la settimana scorsa, raccogliendo le testimonianze di alcuni residenti, ha pubblicato un'inchiesta in cui si evidenziava che le “rampe”, la sera, si trasformano in un luogo ideale per consumare droga. “Avete dipinto questo luogo come il ritrovo dei tossici, ma non è così, sono anni che certe cose non accadono più”. Ma di droga ne gira, no? “Capita che qualche ragazzino si faccia una canna, sì. Ma noi di eroina e cocaina non ne abbiamo mai viste. Se vedessimo uno che si “buca” saremmo i primi a cacciarlo. Qui vengono i bambini, le mamme, infatti noi skatiamo soprattutto la sera. Siamo qui fino a tarda notte e certe cose non le abbiamo mai viste. Fidatevi”.   Un gruppetto era qui anche ieri notte. “Siamo rimasti fino alle 2,30, più o meno. E quando ce ne siamo andati era tutto tranquillo”. Insomma, dalle testimonianze dei ragazzi emerge che chi ha appiccato le fiamme avrebbe atteso che i giovani se ne andassero per mettere in atto il suo piano. Ma con quale scopo? “Forse per dimostrare quello che avete scritto voi, che questo posto la notte si trasforma in un “inferno”. Per farci un dispetto, per mandarci via”. Ciò che è certo è che parte del quartiere mal sopporta quei giovani che stazionano sulle rampe fino a tarda ora. “Ci vogliono mandare via, lo sappiamo – proseguono gli "skaters" –. Non tutti. Con alcuni degli anziani del parco giochiamo pure a bocce, faccia lei... Altri non ci sopportano”.   Il paradosso è che gli “skaters”, se potessero, se ne andrebbero volentieri. “Il Comune aveva detto che avrebbe spostato le rampe verso il cavalcavia o da un'altra parte, ma non se n'è fatto più nulla – raccontano - Noi non vediamo l'ora di spostarci, di levarci da qui. Se poi capitano queste cose...”.   Oggi pomeriggio, sul posto, è passato anche l'assessore ai parchi Massimo Pace. Resta da capire quali mosse metterà in piedi il Comune per risolvere il problema una volta per tutte. Possibile che le rampe vengano spostate altrove, magari in piazza Freidano, molto più isolata. Accontentando tutti. Compreso, forse, l'autore del rogo.  

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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