Cerca

Caso Allende, la Guardia di Finanza perquisisce l'ufficio tecnico di San Mauro

Caso Allende, la Guardia di Finanza perquisisce l'ufficio tecnico di San Mauro

Il cantiere della scuola Allende

Torna alla ribalta il caso legato al cantiere della Allende. Questa mattina, intorno alle 10, alcuni uomini della Guardia di Finanza (per conto della Procura di Torino) si sono presentati nella sede dell'ufficio tecnico di San Mauro, in via Ronchi. Cercavano documenti riguardanti i lavori effettuati in questi mesi presso la scuola elementare di Sant'Anna. Cercavano di fare chiarezza sulle segnalazioni di presunte irregolarità pubblicate anche da La Nuova Voce in due diverse occasioni. Conferme arrivano anche dall'amministrazione comunale: "Sì, così mi è stato riferito - dice il vicesindaco, con delega ai lavori pubblici, Lucrezia Colurcio -. Si sono presentati e hanno voluto vedere della documentazione sul cantiere della Allende. Cercheremo di capirne di più nelle prossime ore". Si torna così a parlare dell'interminabile cantiere della scuola elementare di Sant'Anna, quel cantiere finito nel mirino della Procura di Torino dopo un esposto presentato dall'ingegner Giuseppe Nardozza nel luglio scorso. Nel suo esposto, Nardozza (ex impiegato nella ditta che si occupa dei lavori) faceva rilevare alcune gravi incongruenze economiche. A suo dire, l'amministrazione di San Mauro avrebbe pagato all'azienda Mi.da più di 200mila euro di lavori non realmente eseguiti.       Di seguito l'ultimo articolo pubblicato da La Nuova Voce in data 17 luglio 2013: l'intervista completa all'ingegner Nardozza.   Sarà anche perfetto e impeccabile, il cantiere della scuola Allende. Lo ha dichiarato il sindaco, leggendo una relazione del suo dirigente durante l'ultimo consiglio comunale: lungi da noi contraddirlo. Eppure, il suddetto cantiere della Allende, è finito sul tavolo della Procura della Repubblica. Ce lo ha portato l'ingegner Giuseppe Nardozza lo scorso martedì 9 luglio. “Spero che la Procura apra un'indagine per capire se effettivamente ci sono state irregolarità che abbiano favorito l'impresa che sta conducendo i lavori. Io, analizzando i documenti del cantiere, sono giunto a questa conclusione: 261mila euro sono stati pagati alla Mi.Da per lavori non eseguiti” ha dichiarato in un'intervista esclusiva al nostro settimanale. Cosa l'ha spinta a presentare un esposto? La mia coscienza di cittadino e di ex dipendente della Mi.Da, la ditta che conduce i lavori da ormai un anno alla Allende. Sono venuto in possesso di alcuni documenti, come il secondo Sal (lo stato di avanzamento dei lavori, ndr) e mi sono reso conto che la direzione lavori sta regalando una grossa cifra all'impresa, per lavori non realmente eseguiti. Eroso dal dubbio, ho aspettato prima di uscire allo scoperto. Ma poi ho scelto di raccontare tutto alla Procura. Ora, sta a loro verificare se c'è effettivamente stata qualche irregolarità. A proposito di irregolarità: quali sarebbero, nel dettaglio? Si possono dividere in tre macroaree. La gigantesca, e immotivata, dilatazione delle tempistiche: la durata del cantiere doveva essere di 120 giorni, ne sono stati dati 251 di proroga. Non ho mai visto nulla di simile. In secondo luogo, c'è la perizia di variante, che va ad aumentare del 70% l'importo contrattuale. E infine, c'è l'elevato (per usare un eufemismo) importo economico del secondo Sal, che non corrisponde a lavori realmente realizzati. Partiamo dalle tempistiche. Con che criterio sono stati concessi tutti quei giorni di proroga? Come detto, il tempo contrattuale è triplicato, ma dal mio punto di vista non ci sono valide motivazioni per giustificare questa scelta. Una prima proroga era stata richiesta da me, quando ancora mi occupavo del cantiere come responsabile di commessa, dall'11 novembre al 31 dicembre, a causa di alcune lavorazioni impreviste. La seconda è stata giustificata dalla necessità di fare una perizia di variante. E sarebbe stata motivata, se fosse partita dal 1 gennaio: invece ha preso il via il 1 marzo, spostando il termine dei lavori al 30 aprile. E a gennaio/febbraio? Il cantiere è rimasto immobile, ma non riesco a spiegarmi come impresa e D.L. abbiano giustificato tale periodo. E dopo il 30 aprile, come hanno giustificato gli ulteriori slittamenti? Dapprima hanno concesso una sospensione dei lavori per neve, dal 18 marzo al 9 aprile. Ma, si sa, la neve di marzo dopo 48 ore è già sciolta. Invece, il cantiere è rimasto chiuso tre settimane. Altri 60 giorni sono stati concessi per la primavera eccezionalmente piovosa, il che sembra oggettivamente eccessivo. C'è da considerare che alcune lavorazioni previste dal progetto riguardano la parte interna dell’edificio: l'impresa non poteva andare avanti con quelle, durante questa piovosissima primavera? Sta di fatto che dopo quasi un anno dall’inizio del cantiere, i lavori sono lontanissimi dall’essere ultimati e l’impresa non ha pagato un solo euro di penale. Passiamo alla perizia di variante. In questo caso, quali sarebbero le irregolarità? Diciamo che si tratta di una situazione quantomeno anomala. Sono state introdotte alcune piccole lavorazioni dovute a imprevisti, è stato fatto un correttivo su un errore di progetto dovuto alla modifica di una legge riguardante la tipologia dei vetri. Piccole modifiche che non stravolgono il progetto iniziale: eppure l'importo è aumentato del 70%. Eppure la direzione lavori sostiene che l'importo del cantiere è addirittura diminuito... Giocano sulle cifre nette e lorde. La cosa certa è che l’importo contrattuale da corrispondere all’impresa è passato da € 700.000  mila a € 1.200.000. È lodevole il loro tentativo di recuperare il ribasso d'asta per non perdere i fondi regionali e per migliorare il progetto, ma c'erano molti altri punti che andavano migliorati. Quali, ad esempio? Una voce importante dell’intervento sulla copertura della scuola è la realizzazione dell’impianto a pannelli solari. Per soddisfare il fabbisogno energetco sia della piscina che della scuola servivano 250 pannelli, ne sono stati messi solo 150 per mancanza di soldi. Ma se i fondi sono stati recuperati con la perizia, io mi sarei preoccupato di incrementare il numero di pannelli. Invece la parte impiantistica non è stata toccata. Le perizie di varianti non si fanno per regalare soldi all’impresa, ma per fare lavori che migliorino effettivamente il progetto. Veniamo ora al terzo punto: il secondo Sal, in cui vengono conteggiati 474mila euro di lavori. C'è qualcosa che stride, in questa cifra? Giudicate voi. Il Sal è datato 16 aprile: l'impresa avrebbe dovuto realizzare 474mila euro di opere in appena 25 giorni, contando anche il sabato e la domenica. I lavori, dopo l'interruzione a dicembre, sono ripresi il 28 febbraio, salvo essere nuovamente sospesi per 22 giorni a causa neve. È chiaramente impossibile aver realizzato tutto quello che c'è scritto nel Sal, in soli 25 giorni. E diro di più: sono state contabilizzate intere categorie di lavori non realmente eseguiti. Pagati, ma non eseguiti. Questa è un'accusa pesante. Come fa lei a dirlo? Chiaramente, alcune cose può saperle solo chi, come me, conosce bene il cantiere. Ma partiamo dagli elementi più eclatanti. La direzione lavori, nella documentazione fornita, sostiene che sia stato realizzato il 92,81% dei lavori della copertura esterna. Anche un bambino, guardando il cantiere dall'esterno, potrebbe capire che non è assolutamente così. A che punto sarebbe realmente il cantiere? Partiamo dal presupposto che la copertura è la parte più corposa dell'intero intervento (ha un costo di 1.016.716 euro), e si compone di varie voci. Smontaggio gabbia di Faraday, costo €2.598. Rimozione controsoffitto, costo €125.809,92. Fornitura e posa di rete elettrosaldata e lana di roccia, €59.036,16. Fornitura e posa di carpeteria in ferro zincato, €184.516,14; copertura in lastre di lamiera grecata e faldalerie, costo €174.899,19; pannelli in policarbonato, €414.915,16; struttura di sostegno per policarbonato, €154.941,60. Da una semplice ispezione visiva fatta pochi giorni fa, cioè a quasi tre mesi dal Sal di aprile, ho potuto vedere chiaramente che l’unica operazione effettuata (oltre allo smontaggio della gabbia di Faraday) è la realizzazione della struttura del tetto (peraltro in legno e non in ferro zincato) e la posa dei pannelli in policarbonato sui lucernari esistenti (non so se completata al 100% o no). Tutte le altre voci non risultano realizzate. Quindi, se anche i pannelli in policarbonato sono stati posati al 100%, l’importo delle voci non realizzate o realizzate in difformità risultano essere pari a €522.949,43 lordi, che al netto del ribasso d’asta sono 261.474,76 euro: soldi pagati all’impresa per lavori non eseguiti. Considerato il momento di crisi attuale, si tratta davvero di un regalo eccessivo. Quali sono, nel dettaglio, le lavorazioni non eseguite? Che non sia stata  posata la lana di roccia per la coibentazione del tetto  e le lastre in lamiera grecata è sotto gli occhi di tutti. Ma ci sono anche altre lavorazioni,  come la rimozione del controsoffitto, ad esempio. Il progetto iniziale prevedeva la rimozione di tutto il controsoffito esistente all’interno della scuola, ma già all'inizio si era deciso di non smontare nulla. Invece nella perizia è rimasta, ed è stata mesa in contabilità anche se non eseguita. Si può verificare che la lavorazione non sia stata realmente eseguita? Avrebbe dovuto essere eseguita con la scuola in funzione: ma si tratta di oltre mille metri quadri, e l’ambiente sottostante è utilizzato come mensa scolastica. A scuola aperta non è possibile smontare il controsoffitto. Nemmeno nelle vacanze di pasqua, perché in quel periodo i lavori erano sospesi per neve. C'è altro? Sì, c'è l'aspetto riguardante il policarbonato. È una lavorazione inserita con la perizia di variante, prevede la posa di pannelli di policarbonato sopra i lucernari esistenti: e questo è stato effettivamente realizzato. Ma non è stata fatta nessuna struttura metallica per la posa delle lastre, come invece la variante prevedeva. La struttura metallica, però, è stata pagata come fosse stata realizzata. E dico di più: non avrebbe nemmeno dovuto essere inserita nella perizia di variante. [caption id="attachment_15743" align="alignleft" width="300"]L'ingegner Nardozza L'ingegner Nardozza[/caption] Oserei dire che si tratta di una lavorazione fantasma, costata però 154mila euro. Non le sembra impossibile che la direzione lavori abbia consentito questo? Mi sono occupato del cantiere come Responsabile di Commessa, intrattenendo rapporti con il direttore dei lavori, l'ingegner Matteo Tricarico, e il Rup arch. Luca Ghiringhelli. Ho avuto modo di conoscerli personalmente: sono persone professionalmente preparate, che sicuramente agiscono in buona fede. Stanno cercando di dare alla comunità sanmaurese un edificio riqualificato. Ma come si suol , le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni: evidentemente dall’altra parte c’è chi approfitta troppo di questa loro buonafede. Ora, nonostante le proroghe e il generosissimo Sal, il cantiere non terminerà a luglio. Chissà se sarà pronto a settembre...
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori