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ROMANO. Toc, toc, "Un'intervista a suo figlio". Truffatori o mandati dal Comune?

ROMANO.  Toc, toc, "Un'intervista a suo figlio". Truffatori o mandati dal Comune?

Oscar Ferrero

Toc toc. "Scusi, un'intervista a suo figlio...". E' successo davvero. Nel mese di maggio una signora, ben vestita, di mezza età, dall'accento lombardo, ha bussato alla porta di diverse famiglie romanesi. "Salve, mi manda il Comune, stiamo realizzando un sondaggio" avrebbe detto grosso modo la signora, passando di casa in casa. Qualcuno è rimasto stupito. Alcuni l'han fatta entrare. Altri no. Come Andrea Peruzzi, ex consigliere comunale e componente del gruppo "Un paese da vivere". Appena si è accorto che la figlia, minorenne, aveva fatto accomodare l'estranea in salotto, ha chiesto conto. "Mi mostri l'autorizzazione..." la richiesta, a cui ha fatto seguito la presentazione di una distinta, avuta dal Comune e contenente l'elenco di tutti i nomi e di tutti gli indirizzi dei ragazzi dai 16 ai 21 anni di età. Peruzzi non ci poteva credere. Così ha chiamato il Sindaco, Oscarino Ferrero. "Senti un po' – gli ha detto – ma com'è che mi arriva a casa questa signora da Milano. Ha contestato la violazione della privacy, la mancanza di avvisi alla popolazione. Una conversazione garbata, il Sindaco ha chiuso la cornetta dicendo che avrebbe richiamato per spiegare bene la cosa.

Ad oggi, ancora nessuna telefonata. Che fine abbian fatto le interviste è un mistero. "In questo periodo ne sentiamo di tutti i colori – polemizza Andrea Peruzzi -. Sentiamo di finti agenti dell'Enel piuttosto che delle Poste o del Comune, di truffatori. Parliamo tanto di sicurezza, il Comune vuole mettere la videosorveglianza. Ho chiesto di vedere l'autorizzazione e il Sindaco ancora adesso me la deve mostrare".

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