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18 Giugno 2015 - 10:17
La nave a bordo della quale veniva nascosta la droga
C'era un 57enne di origine calabrese, Nicola Assisi, ma residente a San Giusto Canavese al vertice dell'associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di droga che la guardia di finanza ha smantellato. L'uomo, tuttora latitante, organizzava con la moglie, i due figli e alcuni uomini di fiducia le importazioni di cocaina utilizzando container stivati a bordo di navi mercantili di solito in partenza o in transito dal Brasile. Arrestato a Lisbona, è stato rimesso in libertà in attesa della definizione delle procedure per la consegna dal Portogallo all'Italia ed è fuggito. Era già ricercato per una precedente condanna a 13 anni di reclusione per traffico internazionale di droga. Secondo la guardia di finanza le imbarcazioni con la cocaina, dopo aver toccato i porti dell'Africa e della Spagna, giungevano nel porto di Gioia Tauro (RC), dove alcuni membri dell'organizzazione, contigui alla famiglia 'ndranghetista dei Pesce di Rosarno (RC), si occupavano del recupero del carico e del successivo frazionamento di ciascuna partita di droga (in genere, da 100 o 200 chili) tra le 'ndrine operanti in Piemonte (locale di Volpiano), Lombardia (locale di Trezzano Sul Naviglio - Buccinasco) e Calabria (le famiglie di Platì e Rosarno).
Oltre 400 chili di cocaina purissima, per un valore di circa 35 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nel porto di Valencia. L'operazione ha consentito alle fiamme gialle di smantellare un ingente traffico internazionale di droga che dal Sudamerica riforniva le cosche della 'ndrangheta di Piemonte, Lombardia e Calabria. Quindici le misure di custodia cautelare emesse dal gip di Torino, otto delle quali eseguite. Sequestrati beni per 8 milioni di euro.
L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Torino, ha impegnato 150 militari della guardia di finanza di Torino. Sette arresti sono stati effettuati in Italia, uno in Portogallo. Sono tuttora in corso le ricerche di altri sette indagati, tra i quali tre brasiliani. Le fiamme gialle hanno ricostruito, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e accertamenti bancari e patrimoniali, le rotte delle ingenti partite di droga destinate all'Italia, che hanno interessato Brasile, Perù, Spagna e Portogallo. In soli cinque mesi, la gang è riuscita a importare dall'America Latina una tonnellata di cocaina purissima, di cui 415 chili sottoposti a sequestro.
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