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04 Giugno 2015 - 22:22
la centrale del Vallesusa
Resta alta l'attenzione sulla centrale a biomassa del Vallesusa. Venerdì scorso l'associazione non bruciamoci il futuro" ha inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, estesa ai Gruppi del Consiglio Regionale Piemonte e all'attenzione del Sindaco di Rivarolo, per chiedere un incontro urgente. La lettera, in particolare, denuncia le mancate risposte a quesiti posti nel corso di questi mesi e alle richieste di rendere pubblici i dati delle emissioni. "Il perdurare di questo "muro di gomma" – sottolinea l'Associazione comporterà sicuramente una nuova mobilitazione".
“Non Bruciamoci il Futuro” ha già raccolto l'adesione di 3.400 cittadini, allo scopo di vigilare e fare chiarezza su di una Centrale a biomasse, avviata il 7 dicembre 2012 dalla Società Sipea Srl del gruppo Cofely/GDF Suez. "La Centrale - ricorda Non bruciamoci il futuro - avrebbe dovuto fornire il calore per la rete di teleriscaldamento. Avrebbe dovuto bruciare soltanto cippato di legno vergine proveniente da filiera corta Canavesana (circa 210 tonn/giorno). Venivano fissati dei limiti delle emissioni molto superiori a quelli del Gerbido e pure di altri analoghi impianti a biomasse autorizzati nello stesso Canavese. A oggi la Centrale produce esclusivamente energia elettrica beneficiando degli incentivi denominati "certificati verdi" ai quali si aggiungono gli incentivi da filiera corta. La filiera corta (o Canavesana) si è poi rivelata una bella "favola" e non ci è dato sapere l'effettiva provenienza e composizione della biomassa utilizzata. Su richiesta di accesso del Comitato venivano forniti i dati orari delle emissioni al camino (SME), ma dal 16 maggio 2014 in avanti Arpa ha deciso di negarceli dicendo che dovevamo richiederli direttamente alla Società. Pure il Comune di Rivarolo ha più volte, invano, richiesto alla Società di poter accedere in tempo reale ai dati SME. Dai report pubblicati sul sito Arpa, dati aggregati su base mensile, risulta che negli ultimi mesi si sono verificati molteplici e significativi superamenti dei limiti delle emissioni circa le polveri ed ossido di carbonio".
Allaa richiesta di poter conoscere i motivi e le circostanze di questi superamenti, recentemente Arpa ha risposto che: "sentita la struttura competente, si comunica che lo SME viene monitorato continuamente e puntualmente da tecnici del Dipartimento. Qualora insorgessero irregolarità queste vengono comunicate agli enti competenti ed all'Autorità giudiziaria per i provvedimenti del caso".
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