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PAVONE. Truffa al Castello, fornitura gas ed energia a prezzi esorbitanti

PAVONE. Truffa al Castello, fornitura gas ed energia a prezzi esorbitanti

Castello di Pavone Canavese

Alla porta del Castello di Pavone bussa un agente della compagnia Eni. Propone un contratto vantaggioso per la fornitura di gas ed energia elettrica. Buono, buonissimo. I titolari decidono di sottoscriverlo. Per poi vedersi recapitare, dieci mesi dopo, una bolletta stra-gonfiata. Possibile? Succedeva nel 2011. Di fronte a quei numeri lievitati enormemente rispetto agli accordi, la proprietà dello splendido edificio medievale (la società Laner) alza il telefono e domanda spiegazioni, che non vengono fornire, e decide, prima, di pagare soltanto il pattuito. Ma poi, vedendosi recapitare due decreti ingiuntivi per un totale di 97 mila e 470 euro, decide poi di rivolgersi direttamente al Tribunale di Ivrea.

La società sporge così denuncia, contro l'Eni e contro il suo agente, non prima di essersi rivolta a dei professionisti, per capire dove fosse la fregatura in quel contratto. I due periti si mettono le mani nei capelli. Cercando e cercando trovano una postilla, scritta in caratteri minuscoli. "Formule elaborate e condizioni praticamente incomprensibili e inaccessibili - spiegano i legali della Laner, Giacomo Vassia e Simona Ferri -. Una tipologia di fatturazione assolutamente incomprensibile, perché non è possibile capire quanto si pagherà. Ai nostri assistiti era stato chiesto più del doppio del pattuito". Diffile scovarla per i due esperti, figurarsi per qualsiasi normale cliente che magari, a differenza della Laner, non ha possibilità di andare a fondo e rischia di cadere in un tunnel.

Adesso, per quei fatti, l'agente che aveva proposto il contratto dovrà presentarsi, presso l'aula penale di Palazzo Giusiana. Si tratta di Agostino Nigretti, 55 anni, residente a Cascinette d'Ivrea. E' accusato di tentata truffa. All'epoca lavorava per la Enery Group srl, società su cui Eni si appoggiava per la stipula di contratti. Al Castello aveva proposto un contratto a prezzo fisso e non indicizzato. L'udienza, in sede penale, è fissata per il prossimo 20 luglio mentre, per quanto riguarda la causa civile con Eni, il 16 settembre si svolgerà un'udienza interlocutoria per l'ammissione prove, il giudice non prenderà nessuna decisione ma scioglierà la riserva.

 
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