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RIVAROLO. Non bruciamoci il futuro non crede a Sipea. "Attendiamo ancora i dati"

RIVAROLO. Non bruciamoci il futuro non crede a Sipea. "Attendiamo ancora i dati"

la centrale del Vallesusa

La centrale del Vallesusa non è inquinante. Lo sostiene la società Sipea/Cofely e lo ha ribadito in una conferenza convocata la settimana scorsa, con visita guidata all'impianto, al quale verrebbe conferita, secondo le dichiarazioni dei dirigenti, esclusivamente cippato di legno vergine come combustibile, di cui il 46 per cento acquistato dalla filiera corta.

Resta incredula l'Associazione "Non bruciamoci il futuro", presieduta da Gianni Fragale. Non foss'altro che finora Sipea si è sempre rifiutata di rendere trasparenti i dati delle emissioni.

"Dalla fine dell'anno scorso – ricorda il direttivo - il Comune di Rivarolo ha conferito incarico alPolitecnico di Torino per effettuare uno screening sull'impianto ma pare che la società Sipea non abbia ancora trasmesso l'indispensabile documentazione richiesta e concordata con il Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente guidato dal prof. Giuseppe Genon. Tutto ciò mentre lo studio da loro commissionato prontamente conclude che: "è trascurabile l'effetto delle emissioni della Centrale sulla qualità dell'aria". Anche in occasione dell'incontro pubblico del 16 ottobre 2013 Sipea affermò che i dati SME erano disponibili alla cittadinanza ma poi è avvenuto il contrario (anche Arpa che fino al quel momento forniva i dati SME ha deciso di negarceli). Riguardo la dichiarazione che i dati debbano essere ben interpretati, segnaliamo poi che la nostra Associazione si avvale di tecnici in grado di comprendere ed apprendere, casomai".

Non bruciamoci il futuro rimarca le richieste già formulate nei mesi scorsi: "vogliamo conoscere analisi e luogo di origine della biomassa utilizzata e non solamente il posto dove è stata acquistata e restiamo disponibili ad istituire, insieme al Comune, una commissione con compiti di analisi e monitoraggio sull'impianto".

Resta il fatto, come sottolinea Fragale, "che da oltre un mese siamo in attesa di risposte, dagli Enti preposti, circa i motivi dei recenti pesanti e numerosi superamenti dei limiti delle emissioni al camino (polveri e CO)".

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